Mercoledì 24 Aprile 2024

"Celebriamo le donne". Anche una brigatista?

La provincia di Trento inserisce la terrorista Mara Cagol nella lista delle 33 figure femminili più importanti. Imbarazzo della giunta leghista

Margherita "Mara" Cagol, classe 1945, con il marito Renato Curcio

Margherita "Mara" Cagol, classe 1945, con il marito Renato Curcio

Proprio nel giorno in cui il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, chiede "la completa verità sugli anni di piombo" e, soprattutto, ricorda che è stato il popolo italiano a sconfiggere il terrorismo, scoppia una polemica in Trentino che riporta alla luce le pagine più oscure della lotta del ‘partito armato’ contro lo Stato democratico.

Infatti, mentre il presidente della Repubblica e tutte le altre più importanti cariche istituzionali dello Stato ricordano, a 43 anni di distanza, il ritrovamento del cadavere dello statista della Dc, Aldo Moro, in via Caetani a Roma, ucciso dalle Brigate rosse il 9 maggio 1978, si scopre che la brigatista rossa Mara Cagol, compagna del fondatore delle Br, Renato Curcio, e morta nel 1975 in uno scontro a fuoco con i carabinieri, nonché responsabile con lui della nascita del terrorismo rosso in Italia, è stata inclusa in una lista di "33 donne trentine" meritevoli di ricordo e memoria dalla Provincia. La pubblicazione – che vuole ricordare, così recita il volume, "importanti figure femminili impegnate nella storia, nelle arti, nelle scienze e nella società, che hanno attraversato nei secoli la provincia di Trento" – è stata patrocinata dalla commissione provinciale per le Pari opportunità della provincia (autonoma) di Trento ed è destinata a tutti gli studenti delle scuole medie.

I curatori spiegano: "Abbiamo scelto di riportare anche questa biografia per sottolineare che la forza delle donne può essere distruttiva, se non è ispirata a valori quali la convivenza pacifica e la non violenza". Ma resta il danno, e grave, alla memoria storica del nostro Paese. Si scopre anche che la stesura dei testi della pubblicazione incriminata è stata affidata al dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’ateneo di Trento, stessa facoltà frequentata da Cagol e Curcio che, a inizio anni ’70, cominciarono a elaborare le ‘idee’ alla base dell’organizzazione delle Br, che loro chiamavano, all’epoca, ‘partito armato’.

Immediate, ovviamente, le polemiche, specie da parte del centrodestra, che tuona subito contro "una scelta che si poteva evitare": la Cagol, dicono, "non sarà mai un esempio". Peccato che, nella giunta provinciale in Trentino, sieda la Lega: ha contributo a far vincere la Provincia agli autonomisti locali (Patt) e alla Svp ed esprime il governatore, Maurizio Fugatti. L’imbarazzo dei leghisti trentini balza agli occhi. Fugatti si limita a dire che "si poteva evitare" ma aggiunge: "Non è materia di competenza della giunta provinciale, la commissione Pari opportunità ha la sua autonomia" e che, dunque, non si opporrà alla diffusione del volume.

L’assessore alla Cultura, Mirko Bisesti, si augura solo che venga "fortemente sottolineato l’aspetto negativo legato alla stagione del terrorismo". Un periodo tragico, quello del terrorismo e, ieri, anche il giorno più sbagliato per ricordare la Cagol. Il giorno della morte di Moro, infatti, è stato dichiarato "Giorno delle Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi" e Mattarella, nella sua intervista a Repubblica, ha usato parole forti e vibranti, ricordando che "ci sono ancora ombre, spazi oscuri, complicità non pienamente chiarite".

Ettore Maria Colombo