Mercoledì 24 Aprile 2024

Caso Becciu, scarcerata Cecilia Marogna. Obbligo di firma per la 'dama' del cardinale

La manager 39enne era stata arrestata il 13 ottobre dalla Guardia di Finanza

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Milano, 30 ottobre 2020 - Caso Becciu, scarcerata Cecilia Marogna. La manager nota come la 'dama' del Cardinale (per il rapporto fiduciario che la legava all'ex numero due della Segreteria di Stato Vaticana) torna libera e con obbligo di firma. La 39enne cagliaritana era stata arrestata il 13 ottobre dalla Guardia di finanza di Milano nell'indagine vaticana sull'ex cardinale Angelo Becciu. 

A decidere la scarcerazione è stata la quinta sezione penale della Corte d'Appello di Milano, dopo l'udienza che si è tenuta l'altro ieri. In aula aveva dato parere contrario la Procura generale, sostenendo che non è stato dichiarato da parte dell'indagata un domicilio e che non è stato chiarito che tipo di incarico avesse la 39enne a Roma, tanto da definirla 'pubblico ufficiale' e dunque accusarla di peculato.

La consulente era stata fermata dalla guardia di finanza, su richiesta delle autorità giudiziarie vaticane, in casa di un compagno, nel capoluogo lombardo. La pronuncia dell'Appello (presidente il giudice Franco Matacchioni) riguarda soltanto la misura cautelare; il procedimento di estradizione segue invece un percorso parallelo e prevede che i pm dello Stato Pontificio inviino a quelli milanesi la documentazione relativa all'ipotesi di reato (in questo caso era stato anche ipotizzato il reato di appropriazione indebita). 

Secondo l'accusa formulata dall'autorità giudiziaria d'oltre Tevere, Marogna si sarebbe impossessata di parte dei 500 mila euro che le erano stati assegnati dal Vaticano per alcune missioni istituzionali in Africa e Asia spendendoli per una serie di spese di natura personale. Da qui la richiesta dei magistrati della Santa Sede di estradarla in Vaticano in vista di un eventuale processo.   Ma secondo i suoi difensori, un pool di legali dello studio milanese dell'avvocato Massimo Dinoia, la 39enne non può essere estradata perchè i Patti Lateranensi che regolano i rapporti tra Santa Sede e Repubblica Italiana prevedono soltanto la possibilità di estradare dall'Italia al Vaticano, e non viceversa. Opposto il parere della Procura Generale di Milano che con il sostituto procuratore Laura Gay aveva espresso parere negativo alla scarcerazione chiesta dalla difesa alla luce del "concreto pericolo di fuga" della donna che, secondo il magistrato, giustifica la sua custodia cautelare in carcere.