Francia, l'orrore dei cavalli mutilati. "Mistero assoluto, ma sanno come colpire"

Alessandro Spadari, ordinario di Chirurgia del cavallo nell'ospedale veterinario dell'ateneo bolognese: "Impiego un'ora a spiegare ai miei studenti come ci si debba avvicinare. Animali imponenti"

Francia, l'orrore dei cavalli mutilati (Ansa)

Francia, l'orrore dei cavalli mutilati (Ansa)

Bologna, 24 settembre 2020. Professore, ha sentito? Una strage di cavalli. Orrende mutilazioni. "Mai avuto sentore di episodi così". Alessandro Spadari, 58 anni, è ordinario di Chirurgia del cavallo nell'ospedale veterinario universitario di Ozzano, alle porte di Bologna. Famoso come guaritore di coliche.  Pista satanica, follia social che però rimbalza da paese a paese. In parole povere, nessuno ha ancora idea di quel che sta accadendo. Pareva un orrore francese, ieri invece c'è stato il primo caso in Svezia. Non solo: si parla di 2mila episodi dagli anni Ottanta, il conto comprende anche Inghilterra e Germania. Follia per follia: esiste un commercio clandestino di organi di cavalli?

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"Secondo me no. Sicuramente non esiste il trapianto. Qualcosa sull'occhio si può fare. Ma uno fa prima a prendere un cavallo dal macello. E fa la banca delle cornee, ad esempio. Quelle vengono trapiantate ma non so in quanti lo sappiano fare, in tutta Europa. Mi sembra strano".

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Se si parlasse di esseri umani, saremmo sul filone del  mostro di Firenze. Sono stati asportati anche genitali. Orrore compiuto da chi sa come fare.

"I testicoli ad esempio, come quelli degli asini, si mangiano. Come le mammelle sicuramente hanno un significato simbolico, qualche matto potrebbe pensare a un qualcosa di afrodisiaco, di strano".

Alessandro Spadari
Alessandro Spadari

Colpisce che i casi si susseguono in tanti paesi diversi, ormai. 

"Tutto da capire, davvero. E colpisce se tagliano sapendo come fare. Anche se  la sfera della gente che sa maneggiare uno strumento  è larga. Veterinari, medici, tutti quelli che lavorano nella catena di macellazione".

Certo non è semplice affrontare un cavallo, così imponente, e pugnalarlo. A meno che non lo si addormenti prima.

"Facciamo fatica noi a praticare le manovre più elementari. Al garrese è un metro e sessanta. Con la testa supera i due metri. Un animale adulto pesa 500 chili. Nelle prime lezioni agli studenti, passo un'ora solo a spiegare come non farsi male a contenere un cavallo. L'altro giorno un ragazzo è entrato nel box e si è spaventato, ma questo è cattivo... No guarda, ti sei solo avvicinato in un modo che non si aspettava, non è abituato".

Lei perché li ama così tanto?

"In generale, amo tutti gli animali. I cavalli in particolare.  Hanno un'emotività che esprime la parte irrazionale dell'uomo. Infatti quelli che vogliono bene ai cavalli sono i più istintivi, quelli che amano di più le emozioni".

E chi sono invece gli odiatori?

"Faccio fatica a immaginarli, quasi nessuno. O ne hai paura o li adori".