Causò il pestaggio di Davide Il pm: "La viltà non è reato"

Fuggì provocando lo scambio di persona fatale. La procura chiede l’archiviazione

di Nicola Bianchi

"L’untuosa viltà" di quel messaggio, come lo definì il gip di Crotone Michele Ciociola, da cui scaturì la brutale aggressione di un innocente, oggi equivale a una richiesta di archiviazione. A dieci giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati per concorso anomalo in tentato omicidio. Quello di Davide Ferrerio, 20 anni di Bologna, studente e tifosissimo dei rossoblu di Thiago Motta, vittima di un vigliacco scambio di persona originato dall’invio di un messaggio da parte del reale destinatario del pestaggio, Alessandro Curto. "Ho la camicia bianca", scrisse il 31enne siciliano da un luogo nascosto prima di darsi alla fuga. Camicia bianca che indossava l’ignaro Davide, in vacanza a Crotone dai nonni, che quella maledetta sera dell’11 agosto si trovava in zona tribunale ad attendere un amico per una pizza.

L’ennesima svolta sul tentato omicidio di Davide Ferrerio, da quella sera in coma irreversibile ricoverato nella rianimazione dell’ospedale Maggiore, è arrivata ieri con l’avviso alla persona offesa – Giuseppina Orlando, mamma del bolognese –, firmato dal pm Pasquale Festa, della volontà di archiviare la posizione di Curto, dal quale appunto partì il messaggio che aizzò l’ira di Nicolò Passalacqua, esecutore materiale del brutale raid, e detenuto dal 12 agosto. Ferrerio scambiato per Curto, quest’ultimo reo di intrattenere da tempo una relazione sui social con la fidanzata minorenne di Passalacqua. E per questo andava punito. Per il gip di Crotone, ad organizzare la spedizione fu la mamma della minore, Anna Perugino, definita "la mente", arrestata con l’accusa di concorso anomalo nel tentato omicidio e in attesa del Riesame. Indagato, ma a piede libero, anche il suo compagno, Andrej Gaju, presente quella sera quando venne dato appuntamento a Curto, il quale è finito nell’inchiesta formalmente solo dieci giorni fa. Dopo la memoria depositata il 17 novembre dall’avvocato Gabriele Bordoni per i Ferrerio.

Secondo la Procura di Crotone, quel messaggio è stato sì di "un’untuosa viltà" ma "non può essere considerata penalmente perseguibile perché l’evento tragico non era prevedibile". Ecco perché ora il pubblico ministero Pasquale Festa ha chiesto l’archiviazione "in coerente continuità con quanto già valutato nei precedenti provvedimenti di questo ufficio e della Procura per i minorenni (dove è indagata e arrestata la ragazzina fidanzata di Passalacqua) ed espressamente considerato dal gip di Crotone e dal gip del Tribunale per i minorenni nelle loro ordinanze custodiali". Un atto che sarà presto impugnato dai Ferrerio come spiega l’avvocato Bordoni: "Il nesso causale è pacifico per tutti, lo scrive anche il gip. Se non ci fosse stato quel messaggio, Davide non sarebbe mai stato massacrato. Un gesto ignobile, untuoso, vigliacco. Sappiamo bene che sul piano dell’elemento soggettivo è più difficile. Prendo atto – aggiunge il legale – che il pm ha dato corso a quanto si era ripromesso, inscrivendo il 31enne, ma contestualmente mantenendo quella perplessità che si possa configurare un concorso tra la vittima destinata e quelli che sarebbero stati i suoi aggressori. Tema giuridico che affideremo al gip in sede di opposizione".