Mercoledì 24 Aprile 2024

Catasto, tasse e debito pubblico L’Europa tira le orecchie all’Italia

Arrivano le raccomandazioni della Commissione Ue, ecco le questioni che dividono il governo

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È una delle riforme più attese da Bruxelles e deve essere attuata, con i provvedimenti a valle operativi, entro il 31 dicembre prossimo. Parliamo della riforma della concorrenza, che riguarda una serie ampia di settori (i servizi pubblici locali, l’idroelettrico, concessioni portuali, distribuzione del gas, farmaci, poteri dell’Antitrust), ma che è bloccata da mesi in Commissione Attività produttive al Senato per il nodo delle concessioni balneari. Con un braccio di ferro che vede schierati da una parte il governo, dall’altra Lega e Forza Italia, che puntano a rinviare le gare per le nuove concessioni oltre il 31 dicembre 2023 e a fissare indennizzi pieni per chi dovesse cedere l’attività. Una soluzione che non trova consenso a Palazzo Chigi: gare entro i termini e indennizzi con perizia asseverata. I tempi per trovare un accordo sono, però, strettissimi. Entro oggi dovrà essere formalizzato, perché l’esecutivo chiederà alla Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama la calendarizzazione in aula in modo da votare il provvedimento entro il 31 maggio. Se no scatterà la fiducia che sarà posta sul teso base che non va giù a Lega e Fi. Ma il voto al Senato è solo una tappa per la legge sulla concorrenza: alla Camera si affronterà l’altro nodo, che tocca taxi e Ncc.