Caso TikTok, Cangini: "Via i cellulari agli under 14". In arrivo legge salva infanzia

Proposta di Cangini (FI) sui limiti all’uso dello smartphone da parte dei più piccoli. Il senatore: controlli insufficienti, il web causa danni psichici come la cocaina

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Un selfie come immagine del profilo, caricato il 25 febbraio 2019 sulla pagina Facebook che porta il suo nome: Antonella Sicomero, di Palermo. Gli occhioni fissano la telecamera dello smartphone. La bimba che voleva crescere in fretta, doveva ancora compiere 10 anni. Ed era già entrata nei social. Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, si batte per una legge che vieti il cellulare ai minori di 14 anni. La commissione istruzione del Senato sta ultimando un’indagine conoscitiva sull’impatto del digitale nei processi di apprendimento degli studenti: il quadro è drammatico.

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Senatore, una bimba di 10 anni muore soffocata per una folle sfida su TikTok. Si collegava al social con lo smartphone. Quale è la prima causa di questa tragedia?

"Gli smartphone. Il libero accesso agli smartphone e al web vuol dire lasciare i minori in balìa di chiunque in qualsiasi momento. I bambini vanno protetti, come quando non li facciamo uscire da soli di notte o li accompagniamo perché non girino da soli. Si dice che il web sia una piazza virtuale. Puoi incontrare il bene, ma anche il male".

Meglio vietare il telefonino e l’accesso ai social o è sufficiente controllare attraverso un dialogo costante?

"Sono per cultura contraria ai divieti. Ma studiando il fenomeno, non ci sono regole che tengano. Gli effetti clinici, a livello cerebrale, dell’uso di social e videogiochi sono gli stessi dell’uso della cocaina. Il cervello rilascia dopamina, avverti piacere e poi non riesci a sostituirlo con altro. La tendenza dei genitori a predicare un uso moderato è destinata a essere sconfitta".

Lei vuole arrivare a una legge che vieti lo smartphone agli under 14. A che punto è?

"Sto aspettando di chiudere il ciclo in commissione. La proposta sarà di prevedere un’ora di educazione digitale nelle scuole per spiegare, già alle medie, i rischi dell’abuso del web, e di vietare la vendita di smartphone ai minori di 14 anni. E in merito all’accesso ai social ho già firmato una proposta di legge per prevedere l’obbligo di iscrizioni trasparenti. Puoi avere il nome di fantasia, ma l’autorità giudiziaria deve poter risalire alla tua identità".

Arriverà questa legge?

"Me lo auguro, ma ci sono interessi enormi. I poteri forti sono quelli del web concentrati in poche mani. Bisogna resistere alle spinte lobbistiche, il parlamento non può eludere il tema. Altrimenti la classe dirigente di domani non avrà capacità e qualità adatte".

Cosa emerge dall’indagine?

"I danni fisici sono miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo-scheletrici. Poi quelli psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità e insonnia. E i ragazzini perdono memoria, concentrazione e spirito critico. Hanno capacità mentali ridotte rispetto alle generazioni precedenti. Un tempo guardavamo agli Usa, oggi i termini di paragone sono Giappone, Corea del Sud e Cina dove sono più diffusi gli smartphone. In Corea il 30% dei giovani tra i 10 e i 19 anni finisce nelle cliniche a disintossicarsi. In Cina i malati sono 24 milioni, ma lì vengono chiusi nei campi di riabilitazione. In Giappone un milione di ragazzini vive isolato in cameretta in una realtà virtuale: li chiamano hikikomori".