Sabato 20 Aprile 2024

Caso Suarez, indagato il super manager Juve. Una telefonata imbarazza la De Micheli

Il ds Paratici accusato di false dichiarazioni con gli avvocati del Club. Sotto la lente anche una richiesta d’interessamento al ministro

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di Erika Pontini

L’avvocato della Juventus, Maria Cesarina Chiappero fu l’istigatrice – e concorrente morale – per l’organizzazione dell’esame-farsa di italiano di Luis Suarez, il campione all’epoca in odore di Juve, ora all’Atletico Madrid, svolto all’Università per Stranieri di Perugia nonostante masticasse un italiano zoppicante ("Stai tranquilla porché io lo estudio in avion"). Il collega Luigi Chiappero invece avrebbe mentito ai magistrati. Come pure il Ds, Fabio Paratici: sentiti in procura a Perugia negarono qualsiasi interessamento per le sorti del fuoriclasse e adesso sono indagati per false dichiarazioni al pm.

A due mesi mesi e mezzo dallo scandalo della prova truccata quando i docenti della Stranieri ironizzavano sul giocatore ("non spiccica na’ parola ma deve passà perché con 10 milioni a stagione non glieli puoi far saltare perché non ha il B1") è arrivata la tegola giudiziaria sulle prime linee del club torinese che ora trema per i possibili effetti che l’inchiesta avrà sulla giustizia sportiva. Mentre nel capoluogo umbro la rettrice, Giuliana Grego Bolli, il direttore generale, Simone Olivieri e i professori Stefania Spina e Lorenzo Rocca sono stati sospesi per 8 mesi dal gip Piercarlo Frabotta che ha trasformato la richiesta di arresti domiciliari (non per Rocca) in interdittiva. In particolare, indagando sull’esame per l’ottenimento del livello B 1 la guardia di finanza di Perugia – guidata dal procuratore Raffaele Cantone – ha scoperto che mentre la Turco organizzava con i vertici dell’Ateneo la prova con una sessione ’ad hoc’, spacciata per misura anti-Covid al fine di evitare gli assembramenti, in realtà per anticipare l’esame, Paratici si rivolse direttamente alla ministra dei trasporti Paola De Micheli per arrivare al Viminale al fine di far ottenere la cittadinanza italiana al calciatore.

La De Micheli ha ammesso ai magistrati di essere stata chiamata dall’"amico di infanzia Paratici" e di avergli passato il contatto di Bruno Frattasi, anche lui sentito dai magistrati che, a sua volta, mise in contatto l’avvocato Chiappero con il viceprefetto Antonella Dinacci. Circostanze queste che sarebbero state taciute dal legale e dal dirigente juventino quando vennero convocati in procura rispettivamente il 23 settembre e l’11 novembre scorsi. In una nota la ministra ha sottolineando di non aver nulla a che fare con l’inchiesta sull’esame truccato. "A settembre Paratici, mio amico di infanzia e originario della mia città, mi ha contattata per avere informazioni su come completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suárez. Non avendo conoscenza della procedura, ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juve che aveva bisogno di informazioni per completare la pratica".

Ma è la posizione della Turco, indagata per concorso in falso, la più delicata. Al Dg della Stranieri diceva: "Dobbiamo fargli una roba da principianti" e prometteva "... se in futuro ci sono altre situazioni ci appoggiamo a voi. Su questo ci tengo". Olivieri, dal canto suo, la metteva a conoscenza dell’inghippo architettato in modo da "bypassare tutto con un un orale. Sarà nostra cura fare in modo che l’esame avvenga in un’aula con fuori tutti per motivi di Covid. Cercheremo di fare in modo che sia uno studente come gli altri che possibilmente nessuno se ne accorga, non sarà così, però faremo di tutto". Poi all’esaminatore Rocca il Dg rivelava: "la Juve m’ha detto vorrebbe fare un accordo per mandarci anche i calciatori della Primavera, tutti... poi non voglio che apparimo dei mercenari insomma". Anche la Prorettrice sapeva di possibili accordi con il club se la mattina dell’esame incriminato, il 17 settembre, scriveva alla professoressa Spina: "Dicevo agli apicali che se va in porto la convenzione con la Juve, si potrebbe proporre a Malagò...".

Sullo sfondo resta "l’ipotesi corruttiva oggetto di ulteriori investigazioni", anche se, allo stato non contestata dalla procura.