Caso Suarez, indaga la procura federale La Juve si smarca: "Nessuna pressione"

L’esame farsa del campione a Perugia per la cittadinanza italiana. Il club bianconero nega forzature sull’ateneo per stranieri. L’avvocato del club torinese: "Ho contattato io l’università e ho chiesto un test senza alcun tipo di riguardo per il calciatore"

di Paolo Franci

Piange, il Pistolero. Piange a dirotto mentre saluta Leo Messi prima di uscire dalla Ciudad Deportiva di Barcellona per l’ultima volta. Lui, Suarez, neanche sa bene quale inferno abbia scatenato quel suo non saper "spiccicare una parola" in italiano. Per lui, l’Italia è un capitolo chiuso, mentre nel risvolto penale della vicenda si specchia ora quello sportivo, che racconta come la procura Figc abbia aperto un fascicolo e il capo dei pm del pallone, Giuseppe Chinè, abbia preso contatto con i colleghi di Perugia per acquisire i faldoni dell’inchiesta. E, mentre Suarez viaggia verso Madrid, ci si chiede quale sia il ruolo della Juve, quanto sia sottile la linea rossa tra l’essere coinvolti e non esserlo sul piano sportivo. È la domanda che si fa un intero Paese: cosa rischia la Juventus?

Gli inquirenti e i pm di Perugia per ora escludono ogni possibile coinvolgimento. Una noto avvocato delle aule sportive, Paolo Gallinelli, già legale dell’arbitro De Santis nello scandalo Calciopoli non vede ombre, per adesso: "Da quel che sembra emergere allo stato, non vedo collegamenti diretti tra i vertici della Juve e la vicenda, dunque escluderei un coinvolgimento del club sul piano sportivo". Però di cose da valutare e approfondire ce ne sono. Come quel contatto tra il ds della Juve Paratici e il dg dell’Università di Perugia Simone Olivieri del quale avrebbe parlato quest’ultimo con i colleghi. Della chiacchierata, che sarebbe stata puramente formale a quel che si apprende, non esiste intercettazione ma solo un accenno di Olivieri in una conversazione telefonica. Se poi quest’ultimo dovesse raccontare ai pm qualcosa da approfondire allora tutto cambierebbe. Ma siamo sempre e solo nel campo delle ipotesi, anche se bisogna rammentare come la giustizia sportiva a volte giudichi rilevanti cose che penalmente non lo sono. E poi c’è da tenere presente l’enorme abrasione di immagine per il club di Agnelli, coinvolto in una gran brutta vicenda. La procura federale, poi, vorrà accertare se il caso Suarez sia un episodio isolato e non l’origine di qualcos’altro. Nessuno ha dimenticato lo scandalo Passaportopoli che nel 2001 si allargò a macchia d’olio sul calcio italiano e riguardò proprio la naturalizzazione illecita di calciatori extracomunitari. Proprio per questo, gli investigatori federali vorrano chiarire quel colloquio tra Olivieri e l’avvocato della Juve Maria Turco che ha seguito la vicenda Suarez e che dice in una conversazione con Olivieri: "Vi porteremo altri giocatori che hanno questo problema". La Turco, però, ha spiegato: "Le mie parole sono da interpretare come un bagaglio di conoscenza procedurale da utilizzare per casi futuri solamente laddove ce ne fosse la necessità. Nessun accordo dunque. Nessuna trattativa. Ho ho messo in contatto lo staff di Suarez con l’università chiedendo un esame senza riguardi per il candidato".

Attenzione però: la Turco non è una tesserata Figc quindi non potrà essere convocata dagli 007 di Chinè, a meno che non decida di farlo spontaneamente. I pm del pallone potrebbero sentire i dirigenti della Juve per chiarire ogni aspetto della vicenda e sempre tenendo presente – particolare non irrilevante – che la Juve a un certo punto, ha mollato Suarez proprio perché, spiegò lo stesso Paratici lo scorso 20 settembre: "I tempi tecnici burocratici per ottenere la cittadinanza italiana sono superiori alla data della scadenza del mercato e della lista Champions".