Trieste, 23 giugno 2025 - Claudio Sterpin e Sebastiano Visintin oggi si sono incontrati davanti al tribunale di Trieste, per l’incidente probatorio sul caso Resinovich. Il primo, 86 anni, chiamato a raccontare i suoi rapporti con Lilly. Il secondo, dieci anni più giovane, marito della 63enne trovata morta in un parco il 5 gennaio 2022 e indagato per il suo omicidio.

Botta e risposta tra Visintin e Sterpin
"Rispetto", ha chiesto Visintin incrociando il 'testimone'. “Tutti l’hanno cercata tranne uno”, ha ribadito l’86enne, riferendosi al marito che sarebbe stato convinto dalla coppia di vicini, Gabriella Micheli e Salvatore Nasti, a presentarsi in questura per la denuncia di scomparsa, la sera del 14 dicembre 2021. Insomma, è stato l’ennesimo botta e risposta con scintille, questa volta a distanza.
L'ingresso del tribunale era affollato di giornalisti. Presente all’udienza anche la nuova procuratrice Patrizia Castaldini, subentrata ad Antonio De Nicolo, che aveva chiesto al gip di archiviare questa morte come suicidio.

Cosa ha raccontato Sterpin
Oltre 5 ore di incidente probatorio, con le domande del pm e degli avvocati di Visintin, Paolo e Alice Bevilacqua. Sterpin all’uscita del tribunale ha ribadito: “Ho ripetuto quanto detto finora”. Il suo avvocato, Giuseppe Squitieri, sintetizza: “Ha risposto lucidamente a tutto, anche alle domande dei legali di Visintin, in un contraddittorio serrato. La cosa importante è che ha risposto genuinamente e lucidamente, senza risentimento”.
Come si è arrivati all'incidente probatorio
Il 15 aprile Nicodemo Gentile, avvocato di Sergio Resinovich - fratello di Lilly, da sempre convinto che la sorella sia stata uccisa - aveva richiesto alla procura di "valutare l'opportunità di promuovere incidente probatorio avente ad oggetto l'assunzione della testimonianza" di Sterpin. Il 26 maggio il gip Flavia Mangiante aveva accolto la richiesta del pubblico ministero Ilaria Iozzi presentata 5 giorni prima.

Le domande a Claudio Sterpin
Ma cosa è stato chiesto a Sterpin? Non solo di raccontare i suoi rapporti con Lilly ma anche quelli tra la vittima e il marito e quelli della coppia con la cerchia di amici.
Cosa aveva dichiarato alla polizia Sterpin
"La mia conoscenza con Liliana Resinovich risale ad oltre quarant’anni fa – aveva dichiarato Sterpin in questura, la mattina del 15 dicembre 2021, il giorno successivo alla scomparsa della 63enne, che sarebbe stata poi ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico.
"Era nostra intenzione formalizzare il rapporto – erano state le parole di Sterpin alla polizia, il 15 dicembre 2021 -. So che Liliana stava aspettando il momento opportuno per parlarne con il marito, mi aveva detto che l’avrebbe fatto il 16 dicembre”. Perché quella, secondo Sterpin, era una data speciale, “Liliana la considerava come il giorno in cui ci siamo messi assieme la prima volta, 40 anni fa”.
La frequentazione tra Liliana e Sterpin
“Frequentavamo gli stessi ambienti sportivi, il mondo della corsa e dell’ultra maratona e nonostante il fatto che ognuno di noi si fosse sposato ci vedevamo spesso, sempre nel mondo sportivo”, aveva raccontato l’86enne. “Io sono rimasto vedovo da un anno e Liliana circa quattro mesi fa si era offerta di venire a darmi una mano nelle faccende domestiche quasi ogni martedì, e avevamo intrapreso una relazione sentimentale che si concretizzava quasi esclusivamente di martedì. Solitamente passavamo la mattinata assieme, talvolta pranzavamo e facevamo visite ai rispettivi parenti al cimitero”.
L’ultima telefonata
Sempre agli atti, Sterpin racconta di aver ricevuto una telefonata da Lilly alle 8:30 circa del 14 dicembre. La donna, spiega, lo voleva informare di un ritardo sull’appuntamento, perché doveva passare prima da un negozio di telefonia. La commessa, però, ha sempre negato di averla vista. I due cellulari di Liliana – “uno lo usava solo per scattare foto e fare ricerche su Internet”, aveva dichiarato Sterpin – saranno poi ritrovati a casa, come la fede nuziale.
Le ultime ore di Lilly
Secondo la consulenza di Cristina Cattaneo, che ha svolto la seconda autopsia sul cadavere, riesumato, la 63enne sarebbe stata uccisa la mattina della scomparsa. La donna viene ripresa dalle telecamere della scuola di polizia in via Damiano Chiesa poco dopo le 8:40. Subito dopo, percorre quella stessa strada la vicina di casa Gabriella Micheli. Che però non incontrerà Lilly. La testimonianza di Iva, la fruttivendola di via San Cilino, è preziosa perché conferma che Liliana era ancora viva, prima delle 9 del mattino. La commerciante racconta di averla vista passare davanti alla sua vetrina, “con lo sguardo preoccupato”.
Le foto e gli hard disk di Visintin
E sono tornati sotto i riflettori i 5 hard disk che Visintin – fotografo in pensione – aveva consegnato a un amico. Contengono decine di migliaia di file, tra questi ci sono anche vecchie fotografie di Sterpin e Lilly, scattate in occasione di gare sportive. L’amico aveva consegnato il materiale in questura a Trieste il 17 febbraio 2022. “Ci vedevamo spesso, sempre nel mondo sportivo”, aveva infatti dichiarato l’86enne nei verbali dei primi giorni.