Siena, 22 settembre 2023 – “Carissima, non ci conosciamo ma dopo aver letto le tue parole ho sentito il bisogno di scriverti e farti sentire la mia vicinanza di donna e di rappresentante delle istituzioni in quanto assessora alle Pari Opportunità del Comune di Reggio Emilia. Da anni mi impegno ogni giorno in una battaglia culturale con l’idea che un altro mondo è possibile, un mondo che pone al centro i diritti delle persone, un mondo accogliente, inclusivo e gentile". Inizia così la lettera aperta di Annalisa Rabitti rivolta alla studentessa di 23 anni di Siena che ha denunciato uno stupro di gruppo per cui il 6 dicembre scorso sono stati condannati, con rito abbreviato il calciatore ora in forza alla Reggiana Manolo Portanova e suo zio Alessio Langella. Non è ancora stato fissato l’appello.
La giovane aveva scritto martedì a La Nazione di Siena dopo che il radiocronista di ’Tutto calcio’ Nicola Zanarini aveva commentato la prima rete in campionato di Portanova dicendo tra l’altro "che era un gol meraviglioso che metteva a tacere le polemiche", definendolo poi lui stesso un "commento fuori luogo". "Non si tratta di sentirsi offesa – osservava tra l’altro la giovane senese sempre nella lettera a La Nazione – ma di realizzare ancora una volta quanto manchi il rispetto per le vittime di violenza sessuale e, in questo caso, il rispetto per tutte le donne. Si tratta di sentirsi amareggiata ed arrabbiata comprendendo che siamo ben lontani dal cambiamento. È altresì deprimente notare come il maschilismo patriarcale, di cui tutto ciò è intriso, affonda le radici in affermazioni come queste". Insomma, un fuoco acceso la vicenda che ha spaccato anche la giunta di Reggio Emilia vista la nuova dura presa di posizione dell’assessora Rabitti nei confronti della società di calcio, mentre sindaco e assessore allo sport partecipavano qualche giorno fa alla festa di quest’ultima al Parco Innovazione.
Nella lettera alla studentessa senese Rabitti in un passaggio attacca sostenendo che il giocatore "è stato scelto per una mera convenienza economica, senza porsi preoccupazioni sul peso morale che questa scelta si portava sulle spalle". Portanova,sul profilo Instagram, mercoledì scriveva: "Tante polemiche, forse anche troppe. Mi hanno dato per finito a livello calcistico, che non ero all’altezza o che addirittura fossi stato solo fortunato. Rispondo così (con i fatti, ndr) . Congetture e parole superflue le lascio come sempre a voi. Il primo! A presto. Forza Regia".
“Nel nostro Paese ci sono ancora troppe persone che fanno affermazioni con una leggerezza disarmante, e credo che quelle parole esprimano pensieri che hanno radici culturali antiche e che continuano a infestare generazioni su generazioni. Ma se le parole lasciano un segno, vorrei poter dare il mio contributo nel provare a mettere un seme diverso nella speranza di poterti fare sentire meno sola anche solo per pochi istanti – prosegue Rabitti rivolta alla studentessa –. Così come ho elogiato tante volte la Reggiana Calcio per le iniziative verso i fragili, che hanno mostrato una grande sensibilità della società, allo stesso modo, con fermezza e chiarezza ho detto che la Reggiana Calcio ha fatto una scelta sbagliata nel mettere sotto riflettore questo giocatore in un momento in cui su di lui grava una condanna di primo grado così pesante. Ci sono tante altre persone, uomini e donne che abitano la nostra città, che hanno preso posizione. Molti tifosi e tifose della Reggiana hanno scelto di non rinnovare l’abbonamento, rifiutandosi di andare allo stadio ad esultare per i gol, dimenticando quanto accaduto; molti cittadini e cittadine si sono espressi pubblicamente dissociandosi dalla scelta della società calcistica; la Casa delle Donne di Reggio Emilia ha promosso una riflessione costante sul tema della violenza sessuale, del consenso rivolgendosi alla città e in tanti hanno risposto mettendoci la faccia". Conclude la lettera aperta di Rabitti: "Reggio Emilia non è silente e spero che queste voci escano sempre di più. Questa è una battaglia che richiede impegno e costanza, insieme possiamo cambiare le regole del gioco".