Mercoledì 24 Aprile 2024

Caso Orlandi, il pm vaticano convoca il fratello

Il legale della famiglia: “È la prima volta”. Pietro porterà le chat con i cardinali in cui parlava della sorella sparita nel 1983

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela (Ansa)

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela (Ansa)

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la ragazza cittadina vaticana scomparsa quaranta anni fa, vedrà il Promotore di Giustizia vaticano Alessandro Diddi "subito dopo Pasqua. È la prima volta che veniamo convocati", dice l’avvocato Laura Sgrò. Pietro Orlandi porterà diverse documentazioni, a partire da quattro fogli di una chat, risalente ai primi anni del pontificato di Papa Francesco, in cui si parla del caso di Emanuela Orlandi. Tra gli interlocutori di questa chat ci sarebbe anche il cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete emerito della basilica papale di Santa Maria Maggiore. "Porteremo anche la documentazione in cui si parla della permanenza di Emanuela in Inghilterra, è una documentazione che va analizzata, anche per capire se è attendibile", spiega l’avvocato. Pietro Orlandi e il suo legale torneranno a chiedere poi che vengano ascoltati alcuni testimoni dell’epoca tra i quali il cardinale Giovanni Battista Re, il card. Leonardo Sandri, il card. Stanislaw Dziwisz, che è stato il segretario storico di Giovanni Paolo II, mons. Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI e l’ex comandante della Gendarmeria Domenico Giani.

"Penso che una delle possibilità è che Emanuela possa aver magari anche subito un abuso, ma che quell’abuso sia stato organizzato – dice Pietro Orlandi –. È stata portata da qualcuno per creare l’oggetto del ricatto e siccome il Vaticano da quarant’anni fa di tutto per evitare che possa uscire la verità... Certo, se nel ‘93 si parlava normalmente della pedofilia dei cardinali come se fosse una cosa normale e accettata, uno può pure pensare che la pedofilia sia anche più su di quei cardinali". Pietro dice di avere esposto questo pensiero "qualche giorno fa ad un vescovo" il quale avrebbe commentato: "Beh, probabilmente...".