Caso Gregoretti, Salvini: "Rivendico con orgoglio ciò che ho fatto"

Catania, seconda udienza: in aula Toninelli e Trenta. Conte interrogato il 28 gennaio come testimone, leader Lega: "Curioso di sentire se ricorderà". Bongiorno: "Da ministeri documentazione parziale". Open arms: udienza rinviata al 9 gennaio

L'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini (Ansa)

L'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini (Ansa)

Catania, 12 dicembre 2020 - "Rivendico con orgoglio quello che ho e abbiamo fatto: a differenza degli altri non cambio idea sulla base delle convenienze. Per me coerenza e dignità sono due parole che hanno un valore". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, incontrando la stampa all'aeroporto di Catania, dopo avere partecipato all'udienza preliminare che lo vede indagato per il caso Gregoretti. Si è tenuta, infatti, la seconda udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell'ex ministro dell'Interno, per i ritardi nello sbarco da nave Gregoretti di 131 migranti ad Augusta, il 31 luglio 2019. Salvini è accusato di avere, "abusando dei poteri" da allora ministro dell'Interno, "privato della libertà personale i 131 migranti bloccati a bordo della Gregoretti dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio". 

Nel corso dell'udienza l'ex ministro dell'Interno, che era accompagnato dal suo avvocato Giulia Bongiorno, ha reso delle dichiarazioni. "Le dichiarazioni in aula di Toninelli? Su due ore per un'ora e mezza ha detto che non si ricorda e che comunque non era responsabilità sua - ha risposto Salvini -. Io mi assumo, con i colleghi che erano con me, totalmente e con orgoglio il successo delle politiche di contrasto all'immigrazione clandestina".

Conte interrogato il 28 gennaio come testimone

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarà sentito il prossimo 28 gennaio, alle 10.30, a Palazzo Chigi dal Gup di Catania come testimone nel procedimento Gregoretti, per la richiesta di rinvio a giudizio dell'ex ministro dell'Interno, Salvini. Lo ha stabilito il Giudice per l'udienza preliminare. Le altre date saranno fissate il 28 gennaio. "Il premier ha deciso di non andare a Catania, ma di far venire Catania a Palazzo Chigi. Scelte sue", ha commentato il leader della Lega. "In aula - ha aggiunto Salvini, parlando delle dichiarazioni spontanee rese da lui oggi - ho ricordato due passaggi del presidente Conte, che ha detto 'abbiamo lavorato noi per la ricollocazione e poi lo sbarco'; noi e poi sono due paroline che per quanto mi riguarda mi fanno dire che il processo finisce qui. Conte ha detto pure che lui e Mogavero hanno lavorato ai ricollocamenti e poi consentito lo sbarco. Se ne sono presa la responsabilità, pensava di farmi un torto, invece mi ha favorito".

Toninelli: "Versioni false"

Nell'aula bunker del carcere di Bicocca, davanti al Gup, Nunzio Sarpietro, che li ha convocati come testimoni, sono stati chiamati a deporre gli ex ministri dei Trasporti, Danilo Toninelli, e della Difesa, Elisabetta Trenta. "La linea del governo era di fare interessare gli altri Stati europei al collocamento dei migranti - ha detto Toninelli -. Ma ogni sbarco era un caso a parte". E ha aggiunto: "E' in corso un tentativo di addossare su di me, sul ministro ai Trasporti, una scelta, che è solo del ministro dell'Interno. E' stabilito dalle norme che per l'assegnazione del porto sicuro c'è un mandato unico al ministro dell'Interno che è il responsabile. Stiamo assistendo, invece, al tentativo di scaricare tutto sul ministero dei Trasporti, da parte di un uomo che diceva di difendere i confini italiani, che era l'uomo forte al governo". 

"Il senatore Toninelli non ricordava sostanzialmente nulla, spero si ricordi dove abita... - ha detto in conferenza stampa l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini-. Non commento le dichiarazioni di Toninelli che con me firmava i divieti di sbarco, che con me ha approvato i decreti sicurezza e adesso ha dimenticato cosa faceva e voterà per cancellare i decreti sicurezza". E Toninelli ha ribattuto: "Stanno circolando versioni gravemente alterate e false della mia deposizione sul caso Gregoretti". E ha spiegato: "Non esiste alcuna mia dichiarazione su una fantomatica firma del decreto relativo alla nave Gregoretti a me attribuibile in quanto, ed è un dato oggettivo, nessun provvedimento di divieto di sbarco è stato mai assunto con riferimento a tale imbarcazione. Ed è ovvio perchè si tratta di nave militare dello Stato italiano. Di conseguenza, non esiste alcun mio 'non ricordo di aver firmato il decreto' per il semplice fatto che non vi è mai stato un decreto per tale vicenda. Il mio 'non ricordo' si riferiva ai decreti di divieto di sbarco per la nave dell'ong Open Arms".

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Bongiorno: "Da ministeri documentazione parziale"

"Avevo già richiesto, come difensore, di documenti ai ministeri competenti, e quanto ero riuscita a ottenere testimonia che la redistribuzione veniva fatta da una serie di ministri e dalla presidenza del Consiglio". Lo ha affermato a Catania, l'avvocato Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, dopo l'udienza preliminare sul caso  Gregoretti. "Questa redistribuzione provata dalla scambio di mail e lettere a me l'hanno data, ma non è stata trasmessa al gup. Abbiamo chiesto sia fornita nella prossima udienza. A noi interessava sapere chi si è occupato della redistribuzione dei migranti ed è fondamentale sapere chi partecipava a questo processo", ha proseguito. "Ci aspettavamo - ha ribadito - una documentazione capace di rispecchiare effettivamente i fatti durante i governi Conte I e II e che il gup aveva ritenuto utile, ma così non è avvenuto. I ministeri ci hanno fornito solo delle schede operative di quello che accadeva durante gli sbarchi e non le interlocuzioni tra i ministri competenti, il ruolo della presidenza del Consiglio e del ministero degli Esteri", ha aggiunto Bongiorno, "il senatore Salvini ha sempre detto di rivendicare la linea politica durante il Conte I, una linea politica governativa che era condivisa da tutti i ministri competenti".

Su Toninelli, invece, "Ho provato oggi tanto imbarazzo", ha commentato Bongiorno. "Tutto mi aspettavo tranne che sentirmi dire 'non partecipavo o non ricordo'". "Ho provato tanto imbarazzo perché io c'ero in quel governo - ha spiegato - ricordo quello che succedeva, io mi ricordo benissimo che i ministri competenti andavano con Conte a discutere con Salvini di queste vicende al Cdm e noi ministri che non eravamo interessati a queste questioni stavamo ore e ore ad aspettare mentre". "Il gruppetto era formato da Toninelli e Salvini e Di Maio". E ha concluso: "Ho invece apprezzato la Trenta".

Open arms, udienza rinviata

Si terrà il prossimo 9 gennaio davanti al gup di Palermo Lorenzo Iannelli, l'udienza preliminare per il caso Open Arms che vede indagato Matteo Salvini. L'udienza era prevista per stamattina, ma vista la concomitanza con l'udienza preliminare del caso Gregoretti a Catania la difesa ha chiesto il rinvio ad altra data. E il gup poco fa l'ha accolta. In aula il pm Geri Ferrara. Salvini è indagato per sequestro di persona e omissione di atti ufficio per avere impedito alla nave della ong spagnola Open Arms di attraccare a Lampedusa nell'agosto del 2019. A bordo c'erano 151 migranti, rimasti in mare per 19 giorni.