Mercoledì 17 Aprile 2024

Caso Cospito Il Giurì assolve Donzelli "Non ha offeso i dem Solo polemica politica"

L’organismo doveva decidere sulle affermazioni in aula il 31 gennaio scorso. Il capogruppo FdI, Foti: "Polemica inutile. E volevano farlo dimettere..."

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di Elena G. Polidori

ROMA

Per Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, il pronunciamento "mette fine ad un’inutile polemica alimentata dal Pd. A nome del gruppo di Fdi alla Camera esprimo la piu’ totale vicinanza al collega Giovanni Donzelli sul quale nessuno di noi ha mai dubitato. Con buona pace di chi ne aveva addirittura chiesto le dimissioni". Per il Pd, invece, come sostiene la capogruppo Debora Serracchiani, ‘parte lesa’ della vicenda, "Donzelli si è dovuto rimangiare da cima a fondo quello che aveva detto", un po’ come sostiene anche Luana Zanella, capogruppo di AlleanzaVerdi Sinistra: "Donzelli non ne esce assolto…".

Sta di fatto che secondo il Giurì d’Onore di Montecitorio quelle veementi dichiarazioni pronunciate da Giovanni Donzelli, uomo forte di Giorgia Meloni, alla Camera il 31 gennaio scorso non devono ritersi "lesive" nei confronti dei deputati del Pd (Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Walter Verini e Silvio Lai) da lui citati nel suo intervento sul caso di Alfredo Cospito. Così, almeno, la ’sentenza’ letta ieri in Aula dal deputato ed ex ministro grillino Sergio Costa, che ha presieduto la commissione speciale formata anche da Fabrizio Cecchetti (Lega), Annarita Patriarca (Forza Italia), Roberto Giachetti (Azione-Italia Viva) e Alessandro Colucci (Noi Moderati) ndr). Il deputato del M5s ha sottolineato che il Giurì ha esaminato solo le affermazioni di Donzelli in Aula, non la fonte delle notizie che il deputato di Fdi ha riferito a Montecitorio. "Le parole utilizzate da Donzelli, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo a eventuali effetti indiretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito e pertanto non lesive dell’onorabilità dei deputati del Pd Serracchiani, Lai e Orlando", è il passaggio chiave della relazione letta da Costa.

Immediatamente dopo la fine della relazione, i deputati di Fdi hanno applaudito, e in tanti si sono avvicinati a Donzelli per abbracciarlo. Alcuni hanno scattato dei selfie con lui. La relazione del Giurì d’onore è stata approvata all’unanimità dopo due ore di dibattito perché il documento, per quanto non emendabile, è stato digerito "con calma" dalle opposizoni. Che ancora, nonostante la vicenda parlamentare possa dirsi conclusa, faticano a considerare "l’incidente" rientrato. "Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere – ecco il passaggio pronunciato in Aula da Donzelli contestato dai democratici – dai documenti che si trovano al ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: ‘Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato’, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: ‘Dev’essere una lotta contro il 41 bis’. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi Cospito parlava anche con i pd Serracchiani, Verini, Orlando, Lai che andavano ad incoraggiarlo nella battaglia. Stanno con lo Stato o coi terroristi e la mafia?". La fonte delle notizie lette da Donzelli era una relazione del Gom della Polizia penitenziaria, inviata dal Dap. Notizie che il deputato di Fdi aveva avuto da Andrea Delmastro, sottosegretario di Fdi alla Giustizia e suo coniquilino.