Casini e l’Europa: uniti anche nella difesa

L’ex presidente della Camera all’Accademia degli Incamminati per un incontro di geopolitica: "Contribuiamo al rafforzamento della Nato"

Migration

MODIGLIANA (Forlì-Cesena)

"La migrazione, di cui molti hanno paura ma che c’è sempre stata ovunque, nel nostro Paese ha permesso il mantenimento di molti servizi che gli italiani rifiutano ma che sono necessari in uno Stato che invecchia e non fa figli. O l’Europa in questo panorama esiste perché acquista una sua unità in politica estera e di difesa comune oppure si condanna all’emarginazione, perché anche l’economia è frutto di scelte geopolitiche comuni". Questi i due dei punti toccati ieri mattina all’Accademia degli Incamminati di Modigliana durante la lectio magistralis di Pier Ferdinando Casini sul tema ‘Europa e Mediterraneo: sfide nuove e vecchi problemi’.

Il presidente onorario dell’Accademia ha parlato per quasi un’ora a braccio di geopolitica internazionale. Tra i partecipanti il vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana Mario Toso. All’inizio Venerino Poletti, presidente dell’Accademia, ha salutato i convenuti e chiesto un minuto di raccoglimento in memoria di Sante Tura, accademico, ematologo di fama, recentemente scomparso. Il sindaco Jader Dardi ha detto, tra l’altro, che "Il tema scelto è molto importante perché l’Europa è detentrice dei valori della cultura occidentale soprattutto della libertà e della democrazia".

Antonio Patuelli, presidente emerito dell’Accademia romagnola, introducendo l’amico Casini ha spiegato che "torniamo all’Accademia per ragionare dopo un periodo di smarrimento, per una ricerca comune ma lungimirante sugli avvenimenti internazionali. Non possiamo costruire con forzature, polemiche, preconcetti il mondo e nessuno Stato può rimanere isolato. Ci vogliono punti di riferimento e tra questi l’Onu deve essere il più importante. Il confronto è il metodo fondamentale tra diverse identità e non tra confusioni contaminanti. Ma l’identità delle culture va costruita nelle regole".

Poi la lezione di Casini , già presidente della Commissione Affari Esteri, Emigrazione del Senato, oltre che docente di Geopolitica del Mediterraneo all’Università Lumsa di Roma. "Il Mediterraneo è un mare singolare, rappresenta solo il 2% della superficie acquatica ma il 20% del mercato commerciale acquatico e per questo che gli egiziani hanno raddoppiato il canale di Suez".

Ma il Mediterraneo è stato culla delle grandi civiltà ed anche delle tre grandi religioni monoteistiche: islam, ebraismo, cristianesimo. È confronto tra Paesi diversi politicamente, culturalmente, religiosamente. La mancanza dei due grandi blocchi Usa e Urss che un ordine, seppure del terrore, lo avevano garantito oggi si avverte perché manca un ordine mondiale. Gli Usa hanno spostato i loro interessi per la competizione creatasi con la Cina ed è aperto il dibattito sulla Belt and Road (nota come ‘via della seta’ in Italia). "Non dobbiamo uscire dalla Nato ma apportare alla Nato il nostro autonomo contributo. Il multilateralismo è indispensabile ma deve recuperare efficienza per avere qualche speranza di coordinamento".

Giancarlo Aulizio