Mercoledì 24 Aprile 2024

Casaleggio scende in campo e sfida Grillo I 5 Stelle via da Rousseau: "Atto di guerra"

La piattaforma guarda ai dissidenti e lancia un proprio manifesto alternativo alla svolta ’governista’ dei vertici. La scissione è ormai certa

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di Elena G. Polidori

Più che un divorzio, è l’inizio di una guerra. Che ieri è stata dichiarata da Davide Casaleggio, patron di Rousseau, contro il Movimento 5 Stelle di Grillo, dopo giorni di polemiche e dissapori, sempre più forti, tra i ‘governisti’ e l’ala dei dissidenti, capitanata idealmente da Alessandro Di Battista e di cui Rousseau e la sua associazione diventeranno presto l’abito politico.

Dopo la svolta decisa da Grillo di puntare tutto su Giuseppe Conte come leader e rifondare totalmente il M5s, addirittura cambiando – se necessario – simbolo e statuto, ecco che ieri Casaleggio è sceso ufficialmente nell’agone politico con un ’manifesto’, pubblicato sul Blog delle Stelle, in cui invita a "volare alto", proponendo "un codice etico di riferimento per la nostra azione, senza pensare alle poltrone, senza sventolare bandiere, smettendola di fare i moderati, ma con idee ribelli". Presentazione dello spin off grillino "Manifesto ControVento" prevista per il 10 marzo. "È arrivato il momento di riattivare i motori – si legge ancora nel post – e cominciare la nostra corsa controvento". Un "atto di guerra – hanno commentato a caldo nel M5s – stavolta si è passato il segno".

I vertici grillini pare fossero all’oscuro delle intenzioni del patron della Casaleggio Associati, ma "ormai – commentavano invece in zona ’dissidenza’ – ci sono due movimenti; non si può parlare nemmeno più di tradimento. Sono due mondi incomunicabili". Quanto alla posizione di Davide Casaleggio, viene riferito sempre in zona ‘Dibba’, "è stato messo alle strette, ogni giorno ce n’è una". Ivi incluso il fronte delle erogazioni liberali a Rousseau che non tutti, si sottolinea, hanno continuato a versare, mentre lo ha sempre fatto Barbara Lezzi, l’altra dissidente di punta, che ieri commentava su Facebook citando Lucio Dalla: "Navigando controvento non sai cosa troverai. Ma, se hai qualcosa dentro, capirai". Insomma, un ’manifesto’ che è uno sgambetto alla svolta di Grillo che sempre ieri ha invece rivendicato la scelta di appoggiare Draghi e Conte nel M5s, di aver ottenuto un ministero per la Transizione ecologica e di voler avviare una rivoluzione "Mite".

Ma è comunque caos nel caos. Restano in piedi, per motivi statutari, i problemi dei versamenti da parte degli eletti a Rousseau, la questione degli espulsi pronti a fare ricorso, dei contratti contestati, dei paventati ‘scioperi dei contributi’ e, addirittura, di paventate ipotesi di sganciare i 5 Stelle dall’Associazione, con tanto di richieste ufficiali di disiscrizione (senza lasciare il M5S però).

"È il momento di dire basta a un malsano e volutamente opaco intreccio di competenze e ruoli tra M5S e Associazione Rousseau – ha commentato a caldo Roberta Lombardi – forse la legittima richiesta di trasparenza e ridefinizione dei ruoli ha causato le continue provocazioni di questi mesi, a partire dalla convocazione degli Stati Generali, per arrivare allo strappo scomposto di oggi (ieri, ndr)".

Duro il commento di Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole: "Il Movimento non va di bolina, ma col vento in poppa e con Conte". "L’addio alla fine ce lo ha dato lui – ha invece commentato il sottosegretario Carlo Sibilia – Rousseau è un partito politico nel M5s che lavora contro il Movimento e con i soldi dei suoi parlamentari". Intanto, nel M5s prosegue il percorso per verificare l’attuazione del nuovo progetto di rifondazione a cui ha aderito l’ex premier Conte. Si parla di due settimane, non oltre, per arrivare ad un punto di caduta.