Boom carte di credito, ecco i nuovi costi. Giù le commissioni ma prelievi più cari

Gli incentivi favoriscono i metodi di pagamento elettronico e accelerano l’addio al contante. Ma le tariffe d’uso sono molto differenti

Aumentano le carte di credito possedute e i pagamenti elettronici (Imagoeconomica)

Aumentano le carte di credito possedute e i pagamenti elettronici (Imagoeconomica)

Prima il lockdown e poi gli incentivi (leggi cashback e lotteria degli scontrini) varati dal governo per dire addio all’uso del contante e utilizzare la moneta elettronica. Il 2020 è stato caratterizzato dall’aumento, nei portafogli degli italiani, delle carte di credito. Strumento principe, insieme con bancomat, carte prepagate e transazioni online anche con lo smartphone, per i pagamenti elettronici. Che, con la partenza dal 1° gennaio del cashback 2021, dopo il boom registrato con l’extra-cashback di Natale, e dal 1° febbraio il via alla lotteria degli scontrini (che, rispetto a quanto previsto in origine, escluderà dalle estrazioni chi paga in contanti) non potranno che registrare un’ulteriore crescita.

Favoriti anche dalle riduzioni delle commissioni bancarie per i micropagamenti fino a 5 o 10 euro annunciate dal circuito Pagobancomat, da Nexi e dai singoli istituti di credito. Alcuni numeri. Il cashback di Natale, pur essendo valido solo dall’8 al 31 dicembre, in base alle rilevazioni di Satispay, avrebbe portato a un aumento del 18% del numero dei pagamenti elettronici e del 50% della spesa con le carte. Una spinta decisiva per un 2020 che ha visto, dopo due anni di stabilità, il ritorno alla crescita (+3,6%) del numero di carte di pagamento e una frequenza media d’utilizzo aumentata dalle 2,6 volte del 2019 a 2,9. Non solo. Continua a scendere l’importo medio delle transazioni, rafforzando, secondo la 18/a edizione dell’Osservatorio Carte di credito e Digital payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos col contributo di Crif, un trend che aveva già segnato nel 2019 una riduzione da 76 a 72 euro per l’utilizzo dei 15,4 milioni di carte di credito in circolazione contro 57,2 milioni di bancomat, per un valore complessivo transato di 87 miliardi.

Se sono sempre di più gli italiani conquistate dalle carte di credito, quanto costa utilizzarle? La risposta arriva dall’osservatorio di SOStariffe.it , che ha messo a confronto tutte le diverse voci di costo (spesso non facili da analizzare) tra gennaio 2020 e gennaio 2021. Un confronto da cui sono emersi cambiamenti significativi. Se il canone e l’attivazione si sono ridotti, i costi sono invece aumentati per alcune tipologie di prelievi e commissioni.

Il canone mensile – buona notizia – è sceso rispetto allo scorso anno dell’1,11% passando da una media di 6,30 euro a 6,23. Che comporta, comunque, un costo annuo medio superiore ai 70 euro, anche se esistono forti differenze fra una carta e l’altra e fra tipi di carte (base, plus, convenzionate...): è sempre consigliato confrontare condizioni e prezzi. Ancora più forte è stata la diminuzione del costo di attivazione: -22,8%, da 2,57 a 2 euro.

Le note dolenti invece arrivano dalla voce prelievi – sempre meno cari se si utilizza il Bancomat e non la c arta di credito – e Pos. Nel primo caso, avvertono dal portale specializzato nella comparazione de lle tariffe delle utenze domestiche e dei servizi finanziari, l’unica voce di costo in calo è quella relativa ai prelievi all’estero, in zona extra Ue: -44,9%, da 5,10 a 2,81 euro. Sono aumentati, invece, i prelievi nella stessa banca (+12,99% a 3,74 euro) e quelli da un’Atm di un altro istituto (+5,65%) e all’estero in area Ue (+2,47%), cresciuti entrambi sempre a 3,74 euro. Non solo: sono stati fortemente ridotti i prelievi gratuiti (da 90 a 23 all’anno) e aumentate del 6,67% le commissioni per l’utilizzo dei Pos fuori dall’Europa mentre il massimale di prelievo registra un aumento medio da 607 a 637 euro.