"Bollette della luce da 500mila euro": chiude Caroli Hotels, storica catena in Salento

Lettera del direttore generale alla prefettura di Lecce. "I costi insostenibili e spropositati hanno eroso totalmente i margini di profitto". A casa 275 dipendenti

Un albergo della catena Caroli Hotels

Un albergo della catena Caroli Hotels

Lecce, 2 ottobre 2022 - Caroli Hotels, una catena di cinque alberghi operanti dal 1966 a Gallipoli e Santa Maria di Leuca in provincia di Lecce, si ferma per i costi ''spropositati ed insostenibili'' delle bollette di luce e gas. Una comunicazione ufficiale è stata trasmessa alla Prefettura di Lecce dal direttore generale Attilio Caputo con cui si comunica, con decorrenza immediata, l'interruzione dei servizi alberghieri e di ristorazione ai nuovi clienti. ''Gli spropositati ed insostenibili costi, che hanno eroso totalmente i margini di profitto, rendono impossibile - viene riportato nella comunicazione - garantire il prosieguo dell'attività pur ricorrendo alle opportunità offerte dal sistema creditizio ed all'implementazione di impianti fotovoltaici, la cui installazione non è stata ancora autorizzata''. I dipendenti sono circa 275. ''Ci auguriamo che un ritorno alla normalità possa far ricreare le condizioni per una riapertura'', è l'auspicio espresso dal direttore generale di Caroli Hotels.

Le bollette dell'energia elettrica relative allo scorso mese di agosto per i quattro alberghi della catena raggiungono un importo complessivo di circa 500mila euro. Caroli Hotels, avendo avviato la propria attività alberghiera nel 1966, può considerarsi una realtà pionieristica nel settore dell'accoglienza alberghiera. "Nel ringraziare ulteriormente i nostri collaboratori, che saranno, ahimé, i primi ad essere penalizzati dalla situazione determinatasi, ci auguriamo che un ritorno alla normalità possa far ricreare le condizioni per una riapertura", conclude. Giancarlo De Venuto, presidente della sezione di Lecce di AssoHotel, condividendo le preoccupazioni dei colleghi albergatori lancia un appello. "Invoco politiche incisive non metodi palliativi per evitare che altre imprese alberghiere gettino la spugna. Bisogna reagire immediatamente, calmierare i prezzi in maniera sensibile, per evitare il rischio di avere i turisti ma non avere le imprese dove accoglierli", dice.