Giovedì 18 Aprile 2024

Caro energia Fornitori nel mirino L’Antitrust: consumatori ingannati

Istruttoria su quattro società. "Modifiche unilaterali e contratti di luce e gas chiusi: ecco come fare reclamo"

di Antonio

Troise

Per ora sono quattro. Ma l’elenco delle aziende fornitrici di gas ed elettricità nel mirino dell’Antitrust per pratiche commerciali per lo meno "sospette" se non apertamente "scorrette" nei confronti dei consumatori potrebbe aumentare. L’accusa è piuttosto grave: le società avrebbero cercato di aggirare la norma del decreto Aiuti bis che congela fino al 30 aprile prossimo i contratti che non sono stati disdettati o modificati entro lo scorso maggio. Una sorta di moratoria di un anno per calmierare i prezzi.

PRATICHE

SCORRETTE

L’istruttoria avviata dall’Antitrust sulle segnalazioni dei consumatori si è concentrata, in questa prima fase, su quattro aziende. In particolare, alle prime due, Iberdrola e a E.ON. è stato contestato di aver disdettato il contratto di fornitura per "eccessiva onerosità sopravvenuta", a meno che il cliente non accettasse "un nuovo contratto a condizioni economiche significativamente peggiori". Dolomiti è finita sotto accusa per aver modificato unilateralmente il prezzo di fornitura prima dell’entrata in vigore del decreto Aiuti bis (10 agosto 2022). Infine l’Iren, che ha comunicato la scadenza delle offerte a prezzo fisso e la proposta di nuove e condizioni economiche (peggiorative).

COMUNICAZIONI INGANNEVOLI

Ma non basta. A Iberdrola e Dolomiti è stata anche "contestata l’ingannevolezza delle comunicazioni che evidenzierebbero l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito per l’aumento del prezzo del gas naturale". Questo, scrive l’Antitrust, "in espressa e grave contraddizione" rispetto ai messaggi promozionali, secondo i quali l’energia è ricavata da fonti rinnovabili.

COSA PREVEDE

IL DECRETO ANTI RINCARI

Eppure nel decreto Aiuti bis firmato dal governo Draghi era prevista la sospensione delle modifiche contrattuali fino al 30 aprile 2023 a meno che fossero state già perfezionate entro i tre mesi precedenti l’entrata in vigore del provvedimento (cioè, prima di maggio 2022).

COSA DEVONO FARE

I CONSUMATORI

Per il momento non molto. L’Antitrust, nei prossimi giorni, ascolterà le aziende coinvolte e dovrà decidere, entro circa un mese, se adottare un provvedimento "cautelare" che di fatto obbligherà le imprese a sospendere gli effetti delle comunicazioni inviate ai clienti. Poi, entro sei mesi, arriverà la decisione definitiva. Nel caso in cui scattassero le sanzioni, i consumatori potrebbero ottenere il risarcimento delle somme indebitamente versate alle imprese fornitrici.

ALTRE SOCIETÀ

NEL MIRINO

Sempre sulla base delle segnalazioni già pervenute l’Antitrust ha fatto partire richieste di informazioni ad altre 25 società: A2A Energia, Acea Energia, Agsm Energia, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AmgaS, Argos, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi. Ora bisognerà attendere i risultati prima di avviare una seconda istruttoria.

CONSIGLI

PER DIFENDERSI

Anche se per ora non si può ottenere un risarcimento, i consumatori potrebbero cautelarsi. "Prima di tutto sarebbe importante presentare un reclamo anche attraverso le associazioni di categoria – spiega Fabrizio Ghidini, del Dipartimento nazionale energia di Federconsumatori –. È uno strumento che può risultare utile anche nell’eventuale richiesta dei risarcimenti". Inoltre, soprattutto in questa fase, "non accettare mai nuovi contratti proposti telefonicamente. Possono presentare sempre delle trappole. Prima di firmare, occorre sempre farsi inviare il contratto scritto".

COSA RISCHIO

SE L’AZIENDA DISDICE

Gli utenti che per qualsiasi ragione sono stati "scaricati" dai fornitori non rischiano di restare senza luce o gas. Si torna al mercato tutelato e sarà cura del fornitore competente per la sua area di prendere in carico l’utenza. In questo caso le tariffe saranno quelle fissate dall’Arera.