Jordan Jeffrey Baby e Traffik: trapper arrestati. "Ti uccidiamo perché sei nero" VIDEO

I due musicisti hanno preso di mira un nigeriano di 41 anni, portandogli via la bicicletta e lo zaino alla stazione di Carnate

Carnate (Monza e Brianza) - "Vogliamo ammazzarti perché sei nero".  Hanno apostrofato così un operaio nigeriano di 41 anni che tornava a casa dopo una giornata di lavoro. E a tendere un agguato alla stazione ferroviaria di Carnate non erano delinquenti qualsiasi, ma due noti trapper: Jordan Jeffrey Baby, il 25enne brianzolo Jordan Tinti, già finito nei guai con la Legge per i comportamenti aggressivi nei confronti delle Forze dell'ordine (saltava sul tetto di un'auto dei carabinieri per pubblicizzare una canzone) e le minacce social a Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la notizia; e Nicola Fagà, in arte Traffik, romano, 26 anni, già condannato per violenze nei confronti dell'ex fidanzata. 

Come è andata

Stazione ferroviaria di Carnate, ore 16.30, un operaio 41enne nigeriano appena sceso dal treno dopo una giornata di lavoro, apprestandosi a tornare a casa si dirige nel sottopasso pedonale spingendo la propria bicicletta. All’improvviso, dalle scale di accesso ai binari, nota scendere due ragazzi a torso nudo con le t-shirt a coprirgli le spalle. Immediatamente cominciano a inveire contro di lui e poi entrambi estraggono dalle proprie tasche due coltelli e avvinandosi al 41enne lo minacciano di morte: “Vogliamo ammazzarti perché sei nero”. L’uomo, spaventato, temendo per la propria incolumità, abbandona la bicicletta e il suo zaino e si allontana dal sottopasso inseguito dai due ragazzi che, sempre brandendo i loro coltelli, gli gridano di fermarsi e continuano a minacciarlo di morte per il colore della sua pelle.

La bicicletta di proprietà dell'operaio
La bicicletta di proprietà dell'operaio

Una volta raggiunta via Libertà, voltandosi, l'operaio nota che i giovani invece di seguirlo erano tornati indietro scendendo nuovamente nel sottopasso dove si stanno appropriando della bicicletta e dello zaino dirigendosi verso i binari. Il nigeriano torna allora in stazione e dall’altra parte dei binari scongiura i giovani di restituirgli quanto sottrattogli. Bici e zaino sono fondamentali per continuare a lavorare. La reazione dei due è però violenta. Mentre uno di loro getta la refurtiva tra i binari per poi avventarsi con il coltello sui copertoni della bici lacerandoli, l’altro lo filma con il proprio cellulare.All'uomo rassegnato non resta che rimanere a distanza notando che i suoi aggressori stanno salendo sul treno in transito in direzione di Monza, facendo perdere le proprie tracce. Anche se un attimo prima riesce a scattare loro alcune fotografie poi risultate fondamentali per la loro successiva identificazione.

L'intervento dei carabinieri

Al termine dell’evento, durato circa 30 minuti, l’uomo contatta il 112 richiedendo alla centrale operativa dei carabinieri della compagnia di Monza l’intervento dei carabinieri, al quale fornisce un'accurata descrizione dei due ragazzi. Le immediate ricerche non danno esito almeno inizialmente e si procede, alla stazione carabinieri di Bernareggio, a raccogliere la denuncia, nella quale la vittima, oltre a raccontare la disavventura, fornisce alcuni dettagli e una testimonianza rafforzata dalle immagini scattate con il proprio telefonino. Dall’esame delle fotografie, gli investigatori risalgono immediatamente all’identità di uno dei due soggetti, il noto trapper brianzolo Jordan Jeffries Baby appunto, balzato più volte agli onori della cronaca nazionale per la sua insofferenza nei confronti delle forze dell’ordine e noti personaggi televisivi (l'inviato di Striscia la notizia Vittorio Brumotti), e in passato sottoposto anche a Sorveglianza Speciale.

L'arresto

L’indomani mattina i militari della stazione di Bernareggio, durante un servizio di pattuglia, mentre percorrono via Risorgimento notano camminare a piedi due ragazzi, di cui uno è stato immediatamente riconosciuto nel noto trapper brianzolo mentre l’altro, pur non conoscendone le generalità, è senza alcuna ombra di dubbio il secondo esecutore della rapina, nonché del danneggiamento della bici, grazie alle foto fornite dalla vittima. Immediatamente richiesti rinforzi alla centrale operativa, appena giunta un’altra pattuglia si è dunque proceduto al controllo dei due, e una volta bloccati, già dalla perquisizione, a entrambi nei pantaloni sono stati trovati due coltelli a serramanico: verosimilmente gli stessi usati per minacciare l’extracomunitario. Accompagnati in caserma si è proceduto alla loro completa identificazione, riconoscendo nell’accompagnatore, nonché complice del trapper brianzolo, il 26enne romano Traffik, musicista anche lui, gravato da precedenti per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e reati in materia stupefacenti.  

Una volta accertato, dalla ricostruzione dei fatti, che emergevano gli indizi di colpevolezza nei confronti dei due, i carabinieri procedono al fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale e porto di oggetti atti ad offendere. I due trapper sono stati a quel punto condotti nel carcere di Monza e l’indomani, presentatisi dinnanzi al magistrato, al termine dell’udienza, conclusasi con la convalida del fermo operato dai carabinieri, per entrambi è stata disposta la misura cautelare in carcere.