Brescia, 2 ottobre 2024 – Sono ancora numerosi i pezzi del puzzle da sistemare nella vicenda di Carmela Girasole, maestra bresciana – ma originaria della Basilicata – morta una settimana fa dopo essere arrivata in ospedale in condizioni disperate.
La causa del decesso, ufficialmente, è da ricercarsi in un aneurisma, ma la procura vuole accertare che dietro a questo episodio non ci siano atti di violenza commessida chicchessia nei confronti della docente. Ieri, martedì 1 ottobre, è stata eseguita l’autopsia, esame disposto proprio con questa intenzione.
Chi l’ha visto?
Al momento con l'accusa di omicidio preterintenzionale è indagato a piede libero il fidanzato convivente della donna, un ventiseienne di origini tunisine con precedenti per spaccio, irregolare sul territorio italiano e che per gli inquirenti al momento è irreperibile. La sua iscrizione nel registro degli indagati è stato spiegato, è stata fatta come atto dovuto proprio alla luce dell'autopsia che dovrà chiarire la natura del decesso.
Secondo quanto raccolto dalle forze dell'ordine, la vittima e il fidanzato negli ultimi mesi, quantomeno da giugno, avrebbero vissuto una relazione scandita da eccessi, tra alcol e droga, e la donna in alcuni casi avrebbe subito anche aggressioni fisiche senza però mai denunciare.
I mal di testa
Carmela Girasole era diventata insegnante di ruolo un anno fa, ma da settembre, dall'inizio dell'anno scolastico, non si è mai presentata a scuola. Era già stata altre volte in pronto soccorso sempre a causa di forti mal di testa. Anche prima di conoscere il fidanzato, come ricorda una collega di lavoro, già a febbraio scorso il medico aveva consigliato alla donna di andare in ospedale a causa di una forte emicrania.
Ad attendere notizie ci sono anche i genitori della 45enne, che vivono a Montalbano Jonico, in provincia di Matera e che nell'arco di pochi mesi hanno visto morire la seconda figlia. Prima di Carmela era infatti deceduta per malattia una delle sorelle più grandi.