Carlo III taglia le prime teste. Raffica di licenziamenti a Palazzo

E davanti alle telecamere al re sfugge un nuovo gesto di stizza. Il feretro di Elisabetta esposto a Londra

Londra, 15 settembre 2022 - Si sa che le penne feriscono più delle spade. Carlo III torna sul luogo del delitto e si lascia di nuovo andare a un gesto di stizza sotto gli occhi implacabili delle telecamere. Nonostante una vita passata ad allenarsi per reprimere le emozioni davanti ai flash, il sovrano proprio non ce la fa a controllarsi quando la cancelleria (intesa come carta e calamaio) è fuori posto o non funziona come dovrebbe. Mentre martedì a Belfast stava firmando il libro dei visitatori al castello di Hillsborough, residenza dei reali in Irlanda del Nord, Carlo si è infatti accorto che la sua penna sgocciolava inchiostro. Quando si è alzato, l’ha passata alla regina consorte, Camilla ("Tanto lei – avrà pensato – può sporcarsi"). Poi si è voltato verso i collaboratori, visibilmente irritato per essersi macchiato le mani. "Io odio questa penna", avrebbe detto come un Gargamella qualunque. "Non posso sopportare questa dannata cosa. Ogni volta che puzza...", si sarebbe lasciato sfuggire, secondo il Daily Mail, mentre si puliva con un fazzoletto. Solo pochi giorni fa, durante la proclamazione, Carlo si era rivolto a un collaboratore, facendo dondolare le dita in maniera scocciata, per fargli spostare il portapenne. Modi di fare da "viziato", come hanno sottolineato diversi commentatori, che poco si addicono a un re alla disperata caccia di popolarità tra le fasce più giovani della popolazione inglese, dove meno di uno su quattro tra gli under 24 è a favore della monarchia.

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Il feretro della Regina
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E seguendo le regole auree del manuale ‘Come farsi odiare in due mosse’, Carlo III – secondo le indiscrezioni del Guardian – avrebbe fatto già spedire nei giorni scorsi decine di lettere di licenziamento. Come amava dire la regina di Cuori: "Qualche testa rotolerà". E così nel mirino sono è finito lo staff di Clarence House, la residenza di Carlo quando era principe di Galles ed erede al trono. Il ridimensionamento del personale era in parte annunciato, col trasferimento del sovrano a Buckingham Palace. "È inevitabile", ha detto un portavoce della casa reale. Ma fra i dipendenti domina una profonda delusione per quanto sta accadendo proprio nei giorni in cui piangono la defunta sovrana. Sono intervenuti in loro sostegno i sindacati: per la Public and Commercial Services Union (Pcs) è semplicemente "una decisione spietata" presa nei confronti del personale che ha servito i Windsor e sta vivendo un doloroso momento di transizione. "Sebbene ci si potessero aspettare alcuni cambiamenti, poiché i ruoli nella famiglia reale cambiano, la portata e la velocità con cui questo è stato annunciato è del tutto insensibile", ha affermato Mark Serwotkai, segretario generale del sindacato.

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E tutto questo proprio mentre a Londra iniziava il capitolo conclusivo del lunghissimo addio a Elisabetta II. Al feretro della regina, che rimarrà esposto per quattro giorni, ieri sono state aperte le porte di Westminster Hall. Per vederlo si è già formata una coda di almeno quattro chilometri. Il viaggio della bara da Buckingham Palace, residenza ufficiale e cerimoniale della Royal Family, fino al luogo dell’incontro con il popolo è stato breve, quanto carico di simboli regali e suggestioni evocative. Dietro il catafalco, in prima fila, i quattro figli di Elisabetta (re Carlo III con i principi Anna, Andrea ed Edoardo); in seconda i figli di Carlo (e Diana) con William al fianco del ribelle Harry, quasi a voler accantonare polemiche e pettegolezzi. Ai mariti, dentro Westminster, si sono unite in un clima di profonda emozione le consorti, con Kate e Meghan a distanza di un braccio. Tutti uniti, almeno davanti alle telecamere. E per fortuna che non c’erano penne in giro.