Giovedì 25 Aprile 2024

Assistenza invalidi, associazioni e famiglie: serve una legge

"Aiuti da defiscalizzare. Solo l'8% degli anziani può permettersi una badante"

Assistenza anziani (Dire)

Assistenza anziani (Dire)

Dramma assistenza. "Stress e solitudine killer degli angeli" / Famiglie abbandonate dallo Stato, in 9 milioni assistono un parente invalido

L’impatto della demenza senile, in particolare, «è pesante proprio per il carattere della malattia», dice Valeria Ribani, della fondazione Arad che si occupa di ricerca e assistenza delle demenze. «È una disabilità che non comporta solo il decadimento cognitivo, ma ha delle ricadute anche dal punto di vista comportamentale», aggiunge Ribani. «Le famiglie desiderano moltissimo tenere a casa i propri familiari, ma è necessario metterle nelle condizioni di poterlo fare fornendo un supporto domiciliare».

Ma l’assistenza a un anziano malato per le famiglie è un problema economico. Gasparrini calcola che «il costo delle badanti è di circa 16mila euro l’anno». Secondo l’associazione Domina, attualmente solo l’8 percento degli anziani in Italia potrebbe permettersi di pagare con la pensione una badante. «Ma oltre il 20% degli anziani soffre di gravi limitazioni motorie e avrebbe bisogno di un aiuto continuo – prosegue Gasparrini –. La famiglia rimane dunque l’unica in grado di fornire assistenza all’anziano in difficoltà».

Di fronte alle malattie neurogenerative spesso poi c’è poco da fare, se non asistere i malati nel loro lungo calvario. Salvatore Galati, neurologo dell’Ospedale di Lugano, è quotidianamente a contatto con i familiari dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative. «Queste malattie non hanno margine di guarigione – dice –, l’unica terapia è lenire il disagio che coinvolge il paziente e le persone a lui vicine. Il caregiver è l’elemento cardine ma proprio per questo è quello maggiormente sottoposto alla pressione fisica e psichica della malattia».

In Svizzera, dove lavora Galati, la situazione è migliore e potrebbe essere presa come esempio per l’Italia. «Qui il caregiver spesso coincide con il partner, ma se non ci fosse esistono dei supporti al domicilio o l’eventuale trasferimento in ambienti residenziali con vari gradi di medicalizzazione. E se il caregiver è un parente, lo Stato gli riconosce un servizio ‘sociale’ per cui viene retribuito».