Sabato 19 Luglio 2025
DAVID ALLEGRANTI
Cronaca

Emergenza carceri, dal sovraffollamento ai suicidi: radiografia di un sistema malato

Solo 36 istituti su circa 200 hanno un tasso di riempimento in regola. E anche gli agenti si tolgono la vita

Emergenza carceri, dal sovraffollamento ai suicidi: radiografia di un sistema malato

​​Roma, 2 luglio 2025 – Sovraffollamento. Suicidi (non solo fra i detenuti). Mancanza di personale. Strutture insalubri. Tutte condizioni che rendono difficile, per non dire impossibile, applicare l’articolo 27 della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Vediamo quali sono alcuni dei numerosi problemi degli istituti penitenziari.  

Il sovraffollamento

Nelle carceri italiane ci sono 62.761 detenuti al 31 maggio 2025, a fronte di una capienza regolamentare di 51.296 posti (ai quali però andrebbero tolti quelli ormai inagibili: circa 4.500 secondo i calcoli di Antigone). Il tasso medio effettivo di affollamento è almeno del 133%. Ma si tratta appunto di un tasso di affollamento medio. Delle quasi 190 carceri italiane quelle non sovraffollate, riferisce Antigone nel suo ultimo rapporto, sono solo 36, mentre quelle con un tasso di affollamento uguale o superiore al 150% sono 58. Al 30 aprile 2025 gli istituti più affollati erano Milano San Vittore (220%), Foggia (212%), Lucca (205%), Brescia Canton Monbello (201%), Varese (196%), Potenza (193%), Lodi (191%), Taranto (190%), Milano San Vittore femminile (189%), Como (188%), Busto Arsizio (187%), Roma Regina Coeli (187%), Treviso (187%). “I detenuti con sentenza passata in giudicato, che erano il 71,7% alla fine del 2023, sono saliti al 73,5% alla fine del 2024. Restano comunque più di un quarto dei presenti le persone in attesa di giudizio e presunte innocenti”, scrive Antigone.

I suicidi

I suicidi fra i detenuti sono stati fin qui 38, stando alle statistiche di Ristretti Orizzonti. Il record è del 2024, quando i suicidi in carcere furono 91. Ma anche fra operatori penitenziari – fatto meno noto – ci si toglie la vita: 3 nei primi sei mesi del 2025, ha riferito Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. che fornisce dei dati aggiornati anche sul personale mancante: “18mila agenti mancanti, 3.500 aggressioni all’anno subite dalla Polizia penitenziaria ormai stremata da carichi di lavoro inenarrabili e turnazioni di servizio che si protraggono anche per 26 ore ininterrotte”.

Le madri detenute

Al 31 marzo erano 15 i bambini che vivevano in carcere con le loro 15 madri detenute – di cui 10 straniere – un numero che in passato è stato di molto superiore. La domanda è antica ma resta: che cosa ci fanno dei bambini in carcere? Niente. Così come i malati psichiatrici. Non è il posto per loro, non dovrebbero stare lì.

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Il diritto all’affettività

Una recente sentenza della Consulta, nel 2024, ha sancito l’illegittimità costituzionale del controllo visivo obbligatorio durante i colloqui con il partner. Un momento di svolta. Il Dap lo scorso 11 aprile ha emanato una circolare su “Affettività e incontri intimi in carcere”. Dunque, per la prima volta, “l’amministrazione penitenziaria italiana interviene in maniera esplicita e organica sul tema dell’affettività e degli incontri intimi, traducendo in prassi operative quanto affermato dalla sentenza n. 10/2024 della Corte costituzionale”, osserva Antigone. Non mancano però i problemi: l’invito a dotarsi di spazi appositi per i colloqui intimi sembra essere una misura che rischia di scontrarsi con la realtà del sistema carcerario italiano.

Il populismo penale

Il diritto penale è una risorsa scarsa. Ma c’è chi ne abusa. Nel decreto Sicurezza recentemente approvato vengono introdotte almeno quattordici nuove fattispecie e inasprite le pene di almeno altri nove reati. Inventare nuovi reati senz’altro non aiuta a diminuire il sovraffollamento carcerario.