Carabinieri fingono posto di blocco e fermano rapinatori prima del colpo. Il video

L'operazione, avvenuta nel Pescarese, ha permesso di sventare una rapina alle Poste

Pescara, 30 novembre 2022 - Un posto di blocco dei carabinieri ha permesso di sventare una rapina programmata alle poste di Turrivalignani, un piccolo comune nel Pescarese. L'azione dei militari della compagnia di Penne è stata ripresa in un video nel quale si vede il momento del fermo della macchina e il successivo blitz di altre auto con carabinieri in borghese che procedono all'arresto di tre persone, accusate di tentata rapida aggravata in concorso.

La rapina si sarebbe dovuta compiere necessariamente di sabato, approfittando della chiusura del Municipio di Turrivalignani che nello stesso stabile ospita, per l'appunto, l'ufficio postale. Era stata programmata tenendo anche conto delle condizioni meteo: durante una giornata di pioggia, i controlli dei carabinieri sarebbero stati blandi e meno presenti. Invece i militari avevano studiato ogni mossa dei malviventi e, sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Andrea Papalia, avevano monitorato i loro spostamenti, le loro abitudini ed i loro disegni criminali: sotto la pioggia, li hanno arrestati prima che la rapina potesse essere perpetrata.

Un frame del video del posto di blocco dei carabinieri nel Pescarese (Ansa)
Un frame del video del posto di blocco dei carabinieri nel Pescarese (Ansa)

Sarebbero entrati in scena in orario di apertura approfittando della tranquillità del piccolo borgo e costringendo l'impiegata ad aprire l'ufficio sotto la minaccia di una pistola, rinvenuta all'interno del veicolo e risultata scenica, sebbene priva del tappo rosso e perfettamente uguale a quella utilizzata dalle forze di Polizia. Probabilmente avrebbero poi legato gli ignari impiegati con delle fascette in plastica da elettricista, già assemblate e pronte per essere utilizzate: anche quelle, insieme a due radio ricetrasmettenti con auricolare, ai guanti che sarebbero stati indossati e ad altri oggetti atti a travisare le loro sembianze, sono state rinvenute sul veicolo e sequestrate.

Il colpo era stato pianificato da tempo: solo per altri motivi, di carattere personale, non si era realizzato e nei disegni delittuosi della banda aveva assoluta priorità, sia per la precaria situazione economica dei malviventi che per la presunta facilità rispetto ad altri eventi criminali pensati e progettati verso vari obiettivi della provincia di Pescara e di Teramo.