Carabiniere ferito a Piacenza, il video del pestaggio e le reazioni

Oggi a Bologna il ministro Minniti ha fatto visita al militare. Salvini attacca: "Chi ha picchiato è fascista, squadrista e comunista". Renzi: "Non è un antifascista, ma un criminale"

Roma, 12 febbraio 2018 - Sul caso del carabiniere ferito a Piacenza, aggredito durante la manifestazione antifascista di sabato, già ieri erano arrivate condanne bipartisan e solidarietà al militare, accerchiato e bastonato senza pietà dai manifestanti. E mentre il video del pestaggio miete clic sui social, la polemica politica - com'era prevedibile, in piena campagna elettorale - non si placa, anche se il ministro dell'Interno Marco Minniti, che oggi pomeriggio a Bologna è andato a trovare il carabiniere ferito, ha parlato di "violenza da branco selvaggio" e ha sottolineato con forza che "i valori dell'antifascismo con quell'aggressione brutale al carabiniere che era soltanto caduto per terra non c'entrano nulla". E Renzi parla di criminali, riferendosi agli aggressori.

LA VISITA DI MINNITI - "Non avremo tregua finché non avremo individuato i responsabili di quello che è successo a Piacenza, per cui solitamente si va in galera", scandisce il ministro dell'Interno al termine della sua visita ai carabinieri del V Reggimento Emilia-Romagna rimasti feriti sabato a Piacenza.  Per quanto riguarda il militare aggredito, che ha una spalla fratturata, il comandante generale Giovanni Nistri, fa sapere che "sarà operato domani per ridurre la frattura, è solo allora si potranno stabilire con esattezza i tempi di recupero".

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LE INDAGINI - Dalle immagini riprese durante i violenti scontri di sabato a Piacenza, gli investigatori hanno già individuato alcuni volti. Il riserbo sulle indagini è massimo, ma al momento non vi sono ancora indagati. Potrebbero però avere le ore contate alcuni dei principali aggressori del carabiniere. 

CENTRODESTRA - Ci pensa Matteo Salvini, a Mattino Cinque, a dar fuoco alle polveri: "Nel Paese che ho in mente i dementi che a Piacenza hanno pestato un carabiniere finiscono in galera. Chi picchia un carabiniere per terra che fa il suo lavoro è fascista squadrista e comunista", tuona il leader leghista.  A ruota, per Forza Italia, lo segue Maurizio Gasparri: "Il centrodestra deve tornare al governo perché fatti come quelli di Piacenza non accadano più".   E Attilio Fontana, candidato governatore della Lombardia, rincara: "Siamo arrivati a un punto di aggressività preoccupante e pericolosa. Credo che il ministro Minniti debba fare qualche ragionamento per evitare che la situazione possa degenerare".

Sempre dalla Lega, Roberto Calderoli parla di tentato omicidio: "I delinquenti che hanno aggredito e quasi linciato in Carabiniere sabato a Piacenza vanno identificati e sbattuti in galera, ma veramente sbattuti in galera. Il 'no Expo' che il primo maggio 2015 cercò di spaccare la testa con una spranga a un poliziotto caduto per terra ha patteggiato appena due anni di pena, due anni per aver cercato di uccidere un uomo, un servitore dello Stato. Adesso per questi 'bravi ragazzi' di Piacenza non ci sia la solita mano leggera: hanno tentato di uccidere un uomo, di questo devono rispondere. Io sto dalla parte di questo carabiniere e di tutti gli uomini delle forze dell'ordine che ogni giorno devono fronteggiare questi criminali no global, anarchici o comunque di sinistra". 

MATTEO RENZI - Ma anche il segretario del Pd Matteo Renzi interviene: "Noi che rivendichiamo i valori antifascisti, diciamo con forza e determinazione che chi durante una manifestazione picchia un carabiniere non è un antifascista, ma un criminale". E ancora: "La nostra solidarietà va ai carabinieri, alla polizia, alle donne e agli uomini che combattono per la nostra sicurezza". In particolare, ha proseguito Renzi, al brigadiere capo Luca Belvedere (che tra l'altro è toscano, di Scandicci) "vada l'abbraccio affettuoso del Pd, oltre a quello che gli farà il ministro recandosi in visita da lui". 

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Renzi spiega: "Noi ribadiamo con forza che siamo orgogliosamente antifascisti e che questo Paese è orgogliosamente antifascista". Agli amministratori pubblici incontrati a Firenze ha ricordato l'appuntamento di giovedì "a Sant'Anna di Stazzema dove ci sarà tutto il Pd per la firma nell'anagrafe antifascista, che qualcuno ha paragonato a quella canina", ha detto Renzi riferendosi a un commento di Salvini di qualche giorno fa.

LEU - Si fanno sentire anche da Liberi e Uguali: "Esprimiamo la nostra solidarietà a Luca Belvedere, il brigadiere ferito ieri a Piacenza. Liberi e Uguali è contro ogni forma di violenza, che condanniamo in tutte le sue forme", dicono Vasco Errani, candidato al Senato, e Giovanni Paglia, candidato alla Camera. "È il momento di unirsi, come hanno dimostrato la grande manifestazione pacifica di Macerata e le tante iniziative svoltesi a Bologna e in Italia sabato mattina, seguendo i valori della Costituzione, nata dalla Resistenza contro ogni forma di violenza".

STRISCIONI ANTI-MINNITI - Almeno una quindicina di striscioni contro le forze dell'ordine e contro il ministro dell'Interno Marco Minniti sono stati affissi la notte scorsa a Firenze, in occasione della presenza oggi nel capoluogo toscano del numero uno del Viminale per siglare un patto sulla sicurezza in prefettura e per un evento elettorale del Pd. L'azione di protesta è stata rivendicata da militanti di area antagonista sulla pagina facebook del centro sociale Cpa Firenze Sud, sulla cui sede è stato affisso uno degli striscioni, in questo caso contro Minniti e contro il sindaco di Firenze Dario Nardella. Altri sono comparsi tra l'altro su Ponte Vecchio, al polo di scienze sociali di Novoli, in piazza Beccaria, in piazza Annigoni e nella zona di Firenze Sud. La maggior parte degli striscioni è stata rimossa già in nottata dalla polizia.