Martedì 23 Aprile 2024

Cara Rosanna, capisco la rabbia ma il virus c’è

Migration

Marco

Buticchi

Quando Nonna Papera raffreddava le sue torte di mele sul davanzale, il lesto Ciccio le arraffava divorandole sino all’ultima briciola. Se esistono i furbetti nei contadi politicamente corretti di Paperopoli, figuriamoci nel Belpaese. La signora Rosanna Spatari, titolare della Torteria di Chivasso, ha accumulato ben 150 verbali e una denuncia per violazione delle norme anticovid. Alla 150esima ammenda, applaudita da clienti e passanti, è sbottata dicendo che il Covid non esiste e che questo è un regime dittatoriale. Ha ragione la signora quando afferma che molti sono ricorsi ai trucchi più fantasiosi per gabbare la legge – emblematico sia il pappagallo da passeggio del primo coprifuoco – ma le norme non sono fatte per essere aggirate, ma rispettate. Comprendiamo anche l’esasperazione in cui versano molte categorie ma, nel muro contro muro con il legislatore, il cittadino può solo avere la peggio. Dire, poi, che la pandemia non esiste con cinquecento vittime al giorno mi pare indelicato verso chi soffre per questo maledetto virus. Ci sono modi più concreti della sterile protesta per convincere chi fa le leggi. Anche se, dopo un anno e qualche mese di questa vita, incomincio anche io a sentirmi preso in giro dalle continue promesse. C’è solo da sperare di uscirne presto. Nel frattempo, signora Rosanna, posi pure le torte sul davanzale e, quando il lesto Ciccio cercherà di ghermirle, gliele faccia pagare dietro idonea ricevuta: è l’asporto, bellezza!