Mercoledì 24 Aprile 2024

Baudo: "Raffaella Carrà cantò con Mina senza sfigurare. Corrado era il suo preferito"

Il conduttore: "Gli chiesi più volte di lavorare insieme, ma non voleva ‘tradire’ il suo amico. Una fuoriclasse"

Pippo Baudo con Raffaella Carrà

Pippo Baudo con Raffaella Carrà

"Sono distrutto, è una notizia che mi ha colto di sorpresa, non sapevo niente delle sue condizioni fisiche". È un Pippo Baudo affranto quello che, a malincuore, si costringe a ricordare uno dei personaggi più carismatici della tv italiana. "La mia grande amarezza è di non esser mai riuscito a fare un programma con lei. Raffaella Carrà era molto amica di Corrado e, se avesse lavorato con me, le sarebbe sembrato di tradirlo".

Colleghi, amici, ma nessun titolo di programma in comune...

"L’unica volta che ci trovammo affiancati fu da transfughi, dalla Rai a Fininvest. Mi ricordo la conferenza stampa con Berlusconi, che si vantava di averci strappato alla Rai".

Quando le chiedeva di lavorare insieme, cosa le rispondeva?

"Stava sul vago, diceva ‘Non mi va’, ‘Non ho voglia’, ‘Non abbiamo mai provato’. Ma io sapevo che era per un riguardo verso Corrado a cui, come ho detto, era molto legata".

La vostra conoscenza risale molto indietro nel tempo?

"La conoscevo fin dall’inizio della carriera. Lei venne a Roma perché voleva fare l’attrice. Inizialmente fece anche un film, una piccola parte con Frank Sinatra ne Il colonnello Von Ryan (Raffaella allora aveva 22 anni e ai tempi si mormorò anche di un flirt col cantante americano, ndr). Noi la conoscevamo come la bela burdela romagnola che, attenzione, non è offensivo. Significava semplicemente una bella donna piacente romagnola, infatti era di Bellaria. Ricordo che era molto, molto legata alla mamma".

Dopo questa prima fase cinematografica, l’ha seguita nella sua carriera televisiva?

"L’apprezzavo moltissimo. Non posso dimenticare ‘Milleluci’ in coppia con Mina. Riuscì a cantare accanto a lei, senza sfigurare per niente. Mina, capisce?".

Per molto tempo Raffaella Carrà è stata anche un grande sex symbol...

"La gente impazziva per lei perché aveva un fisico italiano, aveva quella che chiamo la coscia monferrina. Aveva la coscia nervosa. Se prende le Blue Bell sono tutte uguali, le stesse gambe affusolate. Lei invece aveva una coscia forte da bela burdela romagnola. Aveva un fisico tipicamente italiano".

Osò anche molto con certe canzoni che turbavano gli italiani, a cominciare dal ‘Tuca tuca’...

"...e ricordo anche ‘Come è bello far l’amore da Trieste in giù’. In questo doveva molto a Gianni Boncompagni".

Eppure era anche un personaggio amato dalle famiglie...

"Era la donna che ogni marito avrebbe voluto avere, ma sapendo che non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo davvero. Per questo era amata anche dalle donne".

Aveva visto le sue ultime cose, ‘The Voice’, e le interviste per Raitre?

"Mah, le interviste non erano delle gran cose, rispetto al suo valore".

Il suo momento di massimo splendore?

"Milleluci, non c’è dubbio. Mettersi in coppia con Mina e non sfigurare... nessun altro ne sarebbe stato capace".

Quale programma avrebbe voluto realizzare con lei?

"Una Canzonissima. Ma ne aveva fatte già due con Corrado,e io una con Loretta Goggi. Lei non poteva ufficialmente abbandonare Corrado per venire da me".

A dimostrazione del suo mito, c’è anche la sua canzone ripescata da Paolo Sorrentino per ‘La grande bellezza’...

"Lei era il simbolo dell’Italia di quegli anni. Senza contare la popolarità che si è costruita nei Paesi di lingua spagnola, dove era un vero numero uno".

Era più cantante, presentatrice o ballerina?

"Riusciva a fare tutto bene. Aveva le qualità tipiche della soubrette, un po’ cantante un po’ ballerina. E poteva anche interpretare gli sketch".

Come fu il vostro primo incontro?

"Quando ancora non era famosa, ma aveva già fatto il film con Sinatra, abitava in un appartamento alla Balduina. Qualche volta ci incontravamo e cercavo di convincerla a fare la tv".

Come la definirebbe?

"Una donna forte e volitiva. Non bella ma bellissima".