Mercoledì 24 Aprile 2024

Il trucco della cannabis leggera. "Basta un mix ed è vera droga"

San Patrignano, la ricerca: così si ottiene l'effetto alterante con il Thc

Ragazza fuma uno spinello (iStockphoto)

Ragazza fuma uno spinello (iStockphoto)

Rimini, 11 ottobre 2018 - La cannabis light di leggero ha ben poco se si usano gli strumenti giusti. Bastano poche decine di grammi acquistati in un negozio, per procurarsi il quantitativo sufficiente a confezionarsi una cosiddetta ‘dose drogante’, in altre parole una canna. È quello che ha dimostrato il dottor Giovanni Serpelloni direttore del Sert di Verona, ex capo del dipartimento antidroga e attivo al Dp Institute dell’Università della Florida.

Serpelloni ha coordinato la sperimentazione effettuata nei tre Istituti di Medicina legale delle università di Verona, Parma e Ferrara, presentandola ieri nella comunità di San Patrignano.

"È sufficiente dotarsi di un estrattore e di bombolette di gas butano, se ne trovano a poco più di un euro, mentre per un estrattore economico ne bastano 80". Il materiale si trova sul web e alcuni siti spiegano cosa fare per ottenere un composto resinoso con altissima concentrazione di Thc, il principio psicotropo. "Abbiamo acquistato foglie e infiorescenze nei negozi che vendono cannabis. Poi con il materiale a disposizione abbiamo fatto quello che chiunque potrebbe fare a casa propria. Il risultato è una resina, sembra miele, con un’alta concentrazione di Thc. Si arriva al 98%. Chi ti vende la cannabis definendola legale perché ha valori di Thc inferiori allo 0,6%, dice che ne servirebbero quantità incredibili per ottenere valori di Thc oltre quelli di legge, in realtà ne basta molto poca".

Dopo avere acquistato foglie e infiorescenze, Serpelloni e i tecnici sono passati alla prova pratica, scoprendo che è sufficiente ‘lavorare’ dai 20 ai 30 grammi di prodotto legale per ottenere il quantitativo sufficiente a produrre una ‘dose drogante’. Il composto resinoso che si ottiene può essere mescolato a tabacco per farsi una canna, oppure "ingerito o diluito con glicole e quindi fumato con una sigaretta elettronica".

Ad aumentare la pericolosità della cannabis light, "c’è la diminuzione della percezione del rischio legato a questa sostanza". Per Antonio Tinelli responsabile della prevenzione per la comunità, "Chi semina cannabis, raccoglie eroina. Non è un caso se sono sempre di più i giovani che ci chiedono aiuto". C’è un ultimo aspetto da chiarire. "Chi vende cannabis light – riprende Serpelloni – parla di sostanza rilassante per la presenza di Cbd, cannabidiol. La sostanza negli Stati Uniti è usata sotto stretto controllo in ambito farmacologico per curare le epilessie. Per rilassarvi, usereste un farmaco per epilessie, che agisce sulle onde cerebrali?".

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