Una manifestazione di Meglio Legale, l’associazione che ha partecipato all’assemblea

Una manifestazione di Meglio Legale

Un’assemblea studentesca interrotta dalla polizia. Ragazzi che chiedono spiegazioni e si sentono rispondere dagli agenti: "Qui le domande le facciamo noi". Una preside che prende le difese dei suoi studenti e che non sa spiegarsi i motivi dell’irruzione nell’aula magna nel bel mezzo di un incontro sui temi della cannabis legale, inserito in un percorso formativo sulle dipendenze. All’Istituto Tecnico Industriale ed Economico ‘Majorana-Cascino’ di piazza Armerina (Enna) va di scena un altro caso con la questura di Enna che in serata diffonde una nota in cui spiega che non c’è stata "una identificazione formale" e che non ci "sarà alcun seguito". Ma non chiarisce i motivi del blitz. Tutto nasce quando, poco dopo le 9 e 40, alcuni agenti di polizia in borghese del commissariato di Piazza Armerina, guidati da un ispettore, entrano nei locali della scuola in cui si sta tenendo un’assemblea d’istituto sul tema della legalizzazione della cannabis. Presenti e collegati da remoto alcuni esponenti di ’Meglio legale’, un progetto associativo che coinvolge parlamentari, medici e avvocati. «Nel bel mezzo dell’assemblea sono intervenute le forze dell’ordine – racconta Pierluigi Gagliardi, collaboratore di ‘Meglio Legale’ e relatore nell’incontro – che hanno identificato i rappresentanti d’istituto per il solo fatto di avere organizzato l’evento. Un fatto grave e inaccettabile". A finire sul taccuino cinque studenti, alcuni minorenni. Un’interruzione di mezzora, poi l’iniziativa prosegue e si conclude regolarmente con uno strascico di turbamento. "Sono sotto choc – dice uno dei cinque ad aver fornito le proprie generalità – si trattava di una iniziativa del tutto lecita. Abbiamo chiesto l’assemblea alla dirigente scolastica che ce l’ha concessa, massima regolarità. Siamo basiti, è un tabù discutere di droga a scuola? Di questo passo sarà vietato anche parlare di mafia o migranti". Ad alzare uno scudo sugli studenti è anche la preside Lidia Carola Di Gangi. "Non essendo in sede – dice la dirigente - uno degli insegnanti, che seguiva i collegamenti video, mi ha contattata e mi ha passato al telefono l’ispettore. Mi ha chiesto se l’assemblea fosse autorizzata, avevano avuto una segnalazione anonima dalla questura di Enna. Ho rassicurato il poliziotto, ciononostante ha identificato i ragazzi". «Non c’è nulla di normale nel mandare la polizia a scuola perché non c’è stato alcun reato. Qualcuno vuole farci capire che l’aria è cambiata, messaggio ricevuto", incalza Antonella Soldo, coordinatrice di ’Meglio legale’. La Questura di Enna replica facendo sapere "di aver intrapreso le opportune iniziative volte a ricostruire l’episodio". Intanto il caso arriva in Parlamento. Stefania Marino del Pd presenta un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara in cui parla di "intimidazione". Stessa cosa fanno Davide Faraone di Azione e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra. "Del resto, il ministro aveva minacciato una preside che testimoniava i valori costituzionali dell’antifascismo", commenta il deputato Pd, Giuseppe Provenzano.

Cronaca

Un’assemblea studentesca interrotta dalla polizia. Ragazzi che chiedono spiegazioni e si sentono rispondere dagli agenti: "Qui le domande le facciamo noi". Una preside che prende le difese dei suoi studenti e che non sa spiegarsi i motivi dell’irruzione nell’aula magna nel bel mezzo di un incontro sui temi della cannabis legale, inserito in un percorso formativo sulle dipendenze. All’Istituto Tecnico Industriale ed Economico ‘Majorana-Cascino’ di piazza Armerina (Enna) va di scena un altro caso con la questura di Enna che in serata diffonde una nota in cui spiega che non c’è stata "una identificazione formale" e che non ci "sarà alcun seguito". Ma non chiarisce i motivi del blitz. Tutto nasce quando, poco dopo le 9 e 40, alcuni agenti di polizia in borghese del commissariato di Piazza Armerina, guidati da un ispettore, entrano nei locali della scuola in cui si sta tenendo un’assemblea d’istituto sul tema della legalizzazione della cannabis. Presenti e collegati da remoto alcuni esponenti di ’Meglio legale’, un progetto associativo che coinvolge parlamentari, medici e avvocati. 
«Nel bel mezzo dell’assemblea sono intervenute le forze dell’ordine – racconta Pierluigi Gagliardi, collaboratore di ‘Meglio Legale’ e relatore nell’incontro – che hanno identificato i rappresentanti d’istituto per il solo fatto di avere organizzato l’evento. Un fatto grave e inaccettabile". A finire sul taccuino cinque studenti, alcuni minorenni. Un’interruzione di mezzora, poi l’iniziativa prosegue e si conclude regolarmente con uno strascico di turbamento. "Sono sotto choc – dice uno dei cinque ad aver fornito le proprie generalità – si trattava di una iniziativa del tutto lecita. Abbiamo chiesto l’assemblea alla dirigente scolastica che ce l’ha concessa, massima regolarità. Siamo basiti, è un tabù discutere di droga a scuola? Di questo passo sarà vietato anche parlare di mafia o migranti". Ad alzare uno scudo sugli studenti è anche la preside Lidia Carola Di Gangi. "Non essendo in sede – dice la dirigente - uno degli insegnanti, che seguiva i collegamenti video, mi ha contattata e mi ha passato al telefono l’ispettore. Mi ha chiesto se l’assemblea fosse autorizzata, avevano avuto una segnalazione anonima dalla questura di Enna. Ho rassicurato il poliziotto, ciononostante ha identificato i ragazzi". 
«Non c’è nulla di normale nel mandare la polizia a scuola perché non c’è stato alcun reato. Qualcuno vuole farci capire che l’aria è cambiata, messaggio ricevuto", incalza Antonella Soldo, coordinatrice di ’Meglio legale’. La Questura di Enna replica facendo sapere "di aver intrapreso le opportune iniziative volte a ricostruire l’episodio". Intanto il caso arriva in Parlamento. Stefania Marino del Pd presenta un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara in cui parla di "intimidazione". Stessa cosa fanno Davide Faraone di Azione e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra. "Del resto, il ministro aveva minacciato una preside che testimoniava i valori costituzionali dell’antifascismo", commenta il deputato Pd, Giuseppe Provenzano. 
&nbsp; 
&nbsp;

Enna, a scuola si parla di cannabis: blitz della polizia all'assemblea studentesca

Farina di grillo (Ansa)

Farine di insetti, etichette e scaffali ad hoc per la vendita

Emanuela Orlandi (Ansa)

Emanuela Orlandi, 40 anni di misteri: la storia del caso in breve

Orlandi: santi e demoni, le spie, la mala. Un enigma da romanzo che turba tutti da 40 anni

Potrebbe interessarti anche

Un'immagine di Emanuela Orlandi in piazza San Pietro (Ansa)

Emanuela Orlandi, Mirella e le altre. "C'è un filo rosso che lega omicidi e sparizioni"

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: un unico mistero

Emanuela e Mirella, le coincidenze e le due lettere misteriose. Cosa disse Alì Agca

La spesa militare  Meloni: più soldi per le armi  Ma su Kiev la Lega frena  E le opposizioni si dividono    

Enna, a scuola si parla di cannabis: blitz della polizia all'assemblea studentesca - Cronaca

Tutte le notizie, foto e video di oggi su cronaca, politica, sport, economia, tecnologia e motori in tempo reale.

Enna, a scuola si parla di cannabis: blitz della polizia all'assemblea studentesca

Chieste le generalità a cinque rappresentanti d’istituto. La questura smentisce: "Nessun atto formale". L’associazione ’Meglio Legale’, presente all’evento: "Un fatto inaccettabile, mai successo prima"

Iscriviti alla newsletter.

Il modo più facile per rimanere sempre aggiornati

Dalla stessa sezione