Cani e sonar nei campi dell’orrore. Si cerca Saman con ogni mezzo

Passati al setaccio in tutti i modi i terreni di Novellara. L’elettromagnetometro scandaglia le serre

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di Alessandra Codeluppi

e Antonio Lecci

Andare in profondità. Sondare madre terra, per verificare se custodisca lei le spoglie di Saman Abbas, la 18enne pachistana di Novellara scomparsa da un mese. Ribelle al culto musulmano e decisa a non sottostare a un matrimonio combinato nel suo Paese d’origine, era decisa a crearsi una nuova vita con il suo fidanzato connazionale e per questo, sarebbe stata consegnata dai suoi stessi genitori alla morte violenta, per mano dello zio, con la complicità di altri due cugini. Dopo le ricerche finora andate a vuoto, si è deciso di utilizzare un nuovo strumento, l’elettromagnetometro. Una tecnologia d’avanguardia capace di rilevare oggetti e anche resti umani fino a cinque metri nel sottosuolo: già ieri alcuni tecnici, accompagnati dai carabinieri, hanno provato sul campo lo strumento, soprattutto per tararlo. I tecnici ne hanno approfittato anche per controllare le serre: oggi, infatti, l’elettromagnetometro verrà montato su un drone e i teloni gli impedirebbero di scandagliare quei terreni. L’area che oggi sarà controllata per prima è ampia alcuni ettari: è quella attorno alla casa degli Abbas, oltre alle pertinenze dell’azienda agricola – tra serre di meloni e cocomeri – per la quale il padre della 18enne lavorava.

A coordinare i controlli con il dispositivo sarà un ingegnere incaricato dalla procuratrice capo reggente di Reggio, Isabella Chiesi, che oggi potrebbe fare un sopralluogo insieme al pm titolare dell’indagine Laura Galli. Ieri sono proseguiti anche i carotaggi del terreno, per agevolare il lavoro dei ‘carabinieri a quattro’ zampe Baila e Simba, cani specializzati nel ritrovamento di cadaveri. Anche al loro fiuto, e al dispiegamento in forze di carabinieri del comando provinciale, di Guastalla e del battaglione Quinto reggimento di Bologna, si affida la risposta sul destino di Saman.

Un altro giallo si è intanto acceso sulle campagne di Novellara: si è infatti diffusa la voce di un accesso durante la notte di persone con torce elettriche tra le serre. Se fosse vero, si tratterebbe di curiosi attirati dal macabro? Oppure di qualcuno che voleva inquinare prove? Per il presunto omicidio di Saman, sono cinque gli indagati: i genitori Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen, lo zio – ritenuto l’esecutore materiale – e due cugini dei quali uno, il 28enne Ikram Ijaz, è stato fermato il 21 maggio a Nîmes, in Francia, dove le autorità hanno dato il via libera alla consegna all’Italia che, da quanto si apprende, dovrebbe avvenire entro la fine della settimana. "Ho assistito Ikram nel quadro della sua riconsegna alle autorità italiane – ci dice l’avvocato francese di Ijaz, Julie-Gaëlle Bruyere –. Lui auspicava di tornare in Italia per spiegarsi sui fatti e far valere la sua innocenza".

Intanto la Procura sta facendo ogni mossa necessaria già ora, in fase di indagini preliminari, per cristallizzare davanti al giudice le prove in vista del processo. E ha già avanzato nei giorni scorsi richiesta di incidente probatorio, per sentire davanti al giudice il fratello sedicenne di Saman. Agli inquirenti ha raccontato che lo zio Danish Hasnain gli detto di non volergli rivelare il luogo dell’occultamento del cadavere, facendo così una confessione indiretta. La domanda di incidente probatorio è stata avanzata poi anche per i due cugini Ijaz, che a breve potrebbe essere in Italia, e Nomanulhaq Nomanulhaq. Per i quattro irreperibili il gip di Reggio Luca Ramponi ha attribuito lo status di latitanti, dopo aver disposto la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.

Dalla sua ordinanza di misure restrittive sono emersi particolari terribili, di cui l’avvocato dei genitori Simone Servillo ribalta la lettura: "Non è una prognosi di colpevolezza conclamata: gli elementi possono essere oggetto di molteplici chiavi di interpretazione". Intanto, oltreché nei dialoghi, nei video e nelle testimonianze, si scava anche nella terra, per verificare se possa confermare al più tragico dei sospetti.