Giovedì 18 Aprile 2024

Monica sconfigge due tumori e lascia la fabbrica. "Ora lavoro in ospedale"

Storia di una rinascita dopo il cancro. "Mi sono licenziata da operaia, ho preso la maturità e realizzato il mio sogno"

Il sorriso di Monica

Il sorriso di Monica

Padova, 29 ottobre 2019 - La rinascita di Monica. Dopo due tumori si è licenziata da operaia e, mentre era in radioterapia, ha preso la maturità, diventando operatore socio-sanitario in Rianimazione. Il 5 agosto 2005 suo padre è morto per un carcinoma epatico. Un mese dopo è iniziato il suo calvario, a 35 anni: tumore al seno.

Come ha reagito? "La notizia l’ho tenuta per me – risponde Monica Bergantin, da Cavarzere, nel Padovano –. Non volevo ferire la mia famiglia. I miei capelli biondi li ho tagliati cortissimi prima che cadessero, ho cominciato a gonfiarmi fino a prendere 20 chili. Stavo malissimo, il mio paese è piccolo e la gente mormora".

Ci sono persone care che l’hanno abbandonata? "La malattia ti fa comprendere chi ti vuole bene davvero. Io ho tanti amici, ma quelli veri si contano sulle dita di una mano. Loro sono rimastI".

Dove ha trovato la forza per reagire contro la malattia? "Mi è venuta nel momento in cui ho saputo che la vita può finire. È la consapevolezza che siamo di passaggio e in un attimo possiamo non esserci più. Ma prima della malattia non lo capiamo".

Come mai si è licenziata dal suo posto in fabbrica? "Non ero infelice: era la mia vita. Ho deciso di cambiare per questa forza che sentivo, c’era qualcosa che non andava. Ho ripreso in mano i libri e mi sono detta: ora comando io".

Poi è arrivato il secondo tumore. Come ha parato anche quel colpo? "Eh... va tutto bene, non ho dovuto affrontare terapie. Ho ‘solo’ levato la tiroide".

Ha realizzato i suoi sogni? "Il diploma è stato un sogno che si è avverato, ora lavoro in ospedale e sono completa come persona. Mia madre mi interrogava in auto mentre andavamo a fare la radioterapia: è stato un periodo stupendo, il tumore mi ha dato la forza di cambiare".

Se si volta indietro e guarda Monica prima e dopo il tumore, cosa vede cambiato? "Sono molto più felice, adesso. Perché sorrido per ogni cosa, nulla è più scontato. Mi sveglio alla mattina, ho 49 anni e sono viva".

La sua missione ora qual è? "Aiutare i bisognosi, anche solo versandogli un bicchiere d’acqua".

Cosa vuole dire a chi si è ammalato come lei? "Non arrendetevi. Io voglio portare coraggio e speranza. Si deve avere fede e fiducia nei medici, non sottrarsi alle terapie. A me ha salvato l’amore della mia famiglia, mio marito, i miei nipoti. Smettere di farsi domande sulla malattia: non c’è un perché, non c’è un motivo".

La storia di Nadia Toffa cosa le ha lasciato? "Lei è stata una grande guerriera. Ha portato avanti la sua vita fino all’ultimo. Ho pregato tanto per lei".

Lei non ha raccontato la sua malattia sui social. Crede che sia sbagliato dare false speranze? "Il cancro non è mai uguale per le persone, ognuno ha la sua storia, non bisogna mai rapportarsi agli altri. Non so se è pericoloso, preferisco pensare che qualcuno vendendola possa aver tratto coraggio".

Il tumore è ancora un tabù nella nostra società. "Penso che se lei dice la parola ‘tumore’ a me viene paura, è un alone attorno a quel concetto che mi fa pensare subito: tumore-morte".