Mercoledì 24 Aprile 2024

Campagna a rilento, ecco il nuovo timing Da marzo a giugno 36,8 milioni di consegne

Intanto l’Unione europea prova a correre ai ripari: alleanza pubblico-privati per la produzione autonoma

ROMA

La consegna dei vaccini va a rilento. Per avere numeri diversi dovremo aspettare il secondo trimestre, quando in Italia si registrerà un netto incremento, per un ammontare complessivo di oltre 36,8 milioni di dosi per Pfizer, AstraZeneca e Moderna. L’indiscrezione arriva nelle stesse ore della doccia gelata sulle forniture di Johnson&Johnson, che poi ieri in serata ha ridimensionato la notizia del taglio delle dosi previste per l’Europa nel prossimo trimestre, garantendo comunque l’impegno a fornire 200 milioni di dosi all’Ue nel 2021, a partire dal secondo trimestre. All’Italia verranno fornite complessivamente circa 6,5 milioni di dosi.

Intanto l’Unione europea cerca di reagire alle critiche sui ritardi nell’acquisizione dei vaccini e nella vaccinazione che la vede surclassata dagli Stati Uniti (come pure dal Regno Unito e da Israele). Il commissario all’industria Thierry Breton, impegnato a saldare una specie di ‘santa alleanza’ pubblico-privati per forzare la produzione autonoma di vaccini anti Covid-19 nel continente europeo, ha messo ieri l’accento sul fatto che ‘Ue e Stati Uniti sono i soli al mondo in grado di produrre i vaccini nella quantità necessaria per fronteggiare la crisi sanitaria: entro l’anno saremo in grado di produrre 2-3 miliardi di dosi in Europa e gli Usa faranno altrettanto". Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha indicato: "Diventeremo il principale produttore di vaccini al mondo. L’Europa è anche la più attrezzata per adattare rapidamente la produzione di vaccini alle mutazioni virali".