Mercoledì 24 Aprile 2024

Clima. 2019 bollente: terzo in Italia, primo in Europa

I rapporti di Ispra e Copernicus climate change service sull'anno passato confermano che è stato uno dei più roventi mai misurati. I trend al riscaldamento è assolutamente confermato. E non basta. Copernicus anticipa che i 12 mesi luglio 2019-giugno 2020 sono i più caldi misurati

Copernicus, il grafico dell'incremento

Copernicus, il grafico dell'incremento

Roma, 9 luglio2020 - Lo scorso anno è stato il terzo più caldo in Italia, il primo in Europa.E i 12 mesi dal luglio 2019 e il giugno 2020 sono per Copernicus Cimate Change service i più caldi mai misurati, con un riscaldamento di 0,65° rispetto alle media 1980-2010 e di 1,35° rispetto all'epoca preindustriale..

Secondo il rapporto Ispra 'Gli indicatori del clima in Italianel 2019', (che potete trovare QUI) l'anno passato mette a segno un riscaldamento di +1,56° rispetto alle medie 1961-1990 e si colloca al terzo posto fra gli anni più caldi dal 1961, con un picco di anomalia nel mese di giugno: +4.25° al Nord, +4.0° al Centro, +3.27° al Sud e Isole. Il caldo è stato particolarmente intenso tra il 2e il 2giugno,quando sono stati registrati nuovi record assoluti di temperatura in diverse località del Nord Ovest e del settore alpino, con punte di 40° in pianura35-36° a circa 1000 metri di quota. Non sono mancati eventi estremi rilevanti, fra i quali l’intensa perturbazione che il 21 ottobre ha investito Liguria e Piemonte (fra le province di Genova e Alessandria), con precipitazioni di intensità eccezionale sugli intervalli di 12 e 24 ore e la prolungata fase di maltempo del mese di novembre, che ha portato persistenti e abbondanti piogge su tutto il territorio nazionale, con totali medi areali tra 2 e 3 volte superiori alle attese; nel corso del mese venti di tempesta hanno causato forti mareggiate, si sono verificate frane e smottamenti, piogge alluvionali a Matera e ripetuti episodi di acqua alta a Venezia con livelli di marea fino a 187 cm, evento eccezionale che ha provocato ingenti danni al patrimonio artistico della città.

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Il 2019, con +1.56°C,è stato il 23° anno consecutivo con anomalia positiva di temperatura rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990; otto dei dieci anni più caldi della serie storica sono stati registrati dal 2011 in poi, con anomalie comprese tra +1.26 e +1.71°C. Ad eccezione di gennaio e maggio, che hanno registrato anomalie negative (rispettivamente di -0.58° e -1.49°), in tutti i mesila temperatura media nazionale stata nettamente superiore alla media, con un picco di +3.82°C a giugno e anomalie superiori a +2°C ad agosto (+2.60°), dicembre (+2.24°), luglio (+2.22°), marzo e ottobre.

Su base stagionale, l’estate (+2.88°C) e l’autunno (+1.77°C) risultano al terzo posto tra le più calde delle rispettive serie storiche; l’inverno e la primavera, invece, hanno registrato anomalie positive di temperatura più contenute. Tale andamento è analogo a quello della temperatura superficiale dei mari italiani.Il 2019,che si colloca al settimo posto dell’intera serie storica (+0.83°), ha registrato anomaliepositivein tutti i mesi ad eccezione di gennaio e maggio; quelle più marcate si sono verificate in estate e in autunno con un picco nel mese di luglio (+1.9°C).Sia per il numero medio di notti tropicali(con temperatura minima maggiore di 20°) che per quello di giorni estivi(con temperaturamassima maggiore di 2), il 2019 è si colloca ai primi posti della serie dal 1961. In particolare, il numero di notti tropicali èstato il secondo più elevato della serie dopo quello del 2003.

Con un’anomalia di precipitazione cumulata media in Italia di +12% circa, l’anno appena passato si colloca all’undicesimo posto fra quelli più piovosi della serie dal 1961. Le precipitazioni sono state superiori alla media soprattutto al Nord, dove l’anomalia annuale del 2019 (+21%) risulta essere la quinta più elevata di tutta la serie.

Il 2019 è stato il più caldo mai registrato in Europa, secondo il rapporto sul cima 2029 realizzato dal Coperniclus climate change service attuato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) per conto della Commissione europea. Il 2019 è seguito da vicino dal 2014, 2015 e 2018. Quasi tutta l'Europa ha visto temperature superiori alla media, in particolare le regioni centrali e orientali. Tutte le stagioni sono state più calde del normale, con l'estate 2019 che è la quarta più calda dal 1979 e alcuni luoghi hanno temperature medie giornaliere fino a 9° sopra il normale. Tre periodi particolarmente caldi si sono verificati in febbraio, giugno e luglio, con ondate di caldo estivo che hanno portato temperature record per alcuni paesi. L'ultima media quinquennale (2015-2019) mostra un aumento della temperatura globale di 1,1° rispetto ai livelli preindustriali e di 2° in Europa da circa lo stesso periodo.