Calenda incontra Meloni. "Sì al dialogo sulla manovra. Forza Italia? Non lascia il segno"

Un’ora e mezza di faccia a faccia tra la premier e il leader di Azione. La rabbia degli azzurri. Richetti: "Discutiamo con tutti, ma senza inciuci. Pd e M5s? Noi rispondiamo al Paese"

"Meloni è molto preparata" dice Carlo Calenda della premier, al termine dell’ora e mezzo di confronto avuto con lei a Palazzo Chigi. Poi aggiunge: "Se i partiti di governo, leggi FI, invece di sabotare Meloni, contribuissero a fare la manovra, e l’opposizione, invece di andare in piazza, presentasse provvedimenti migliorativi, forse sarebbe un Paese normale. Invece continuiamo a essere un Paese machiavellico". Il leader di Azione chiarisce che non ha fatto o subito richieste, cioè che il Terzo Polo non farà da ‘stampella’ alla maggioranza. "Abbiamo solo detto che non faremo ostruzionismo - rivendica – per non mandare l’Italia in esercizio provvisorio". Poi spiega che "abbiamo discusso di un’estensione di impresa 4.0, un tetto al costo del gas, al posto dei crediti di imposta" aumento degli stipendi dei sanitari, ripristino di ‘Italia sicura’, analisi del Pnrr. Una delle richieste avanzate al tavolo di confronto - cui hanno partecipato anche i capigruppo Paita, Richetti e Marattin per il Terzo Polo e Urso, Leo e Fazzolari per il governo - è stata quella di "riproporre il Reddito di cittadinanza come Rei". Calenda consiglia, su questo, "cautela". In merito ai rapporti con le altre opposizioni, Calenda aggiunge di aver offerto al Pd "una contromanovra, ma non c’è stata risposta". Dal Pd "è arrivato un documento di titoli che non è dignitoso per un partito, gli suggerirei di prendersi un ufficio studi". Secca la replica del Pd ("Vuol fare la stampella"). L’altro fronte è quello con Forza Italia, dove l’incontro Calenda-Meloni ha creato una certa irritazione emersa già nei giorni scorsi, con il sospetto che la presidente del Consiglio stesse provando a tenersi un’uscita di sicurezza. E i dubbi dei forzisti non sono certo rientrati vedendo Calenda uscire soddisfatto dopo la riunione.

Carlo Calenda e Matteo Richetti presenti all'incontro
Carlo Calenda e Matteo Richetti presenti all'incontro

Roma, 30 novembre 2022 - Parla Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Iv alla Camera dei Deputati che ieri ha partecipato, con la capogruppo del Terzo Polo, Raffaella Paita, e il responsabile economico del partito, l’onorevole Luigi Marattin, all’incontro tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i rappresentanti del Terzo Polo, guidati da Calenda.

Come avete trovato la premier, Richetti?

"Ho trovato la presidente Meloni attenta alle nostre parole, al quadro tracciato da Calenda. C’era un buon clima, costruttivo, e la premier ha dimostrato attenzione e preparazione rispetto alle nostre osservazioni. Mi è parsa a suo agio, consapevole delle responsabilità che la attendono e dei problemi che interessano il Paese".

Siete già diventati la stampella del governo?

"In Italia funziona così: se opposizione e governo, rimanendo nei rispettivi ruoli, si confrontano sul merito di un provvedimento, si grida all’inciucio e alla stampella. Le do una notizia: non voteremo questo provvedimento, tantomeno la fiducia ad un governo rispetto al quale siamo opposizione, ma impiegheremo tutta le nostre energie per migliorare questa Legge di Bilancio".

Su quali punti è possibile convergere e quali no?

"Le nostre posizioni sulla riforma del Reddito di Cittadinanza e sul superamento dei crediti di imposta, che rappresenterebbe un ossigeno per le nostre imprese, possono essere temi di confronto con il governo. Ma, ad oggi, il modo con cui il governo e la maggioranza rispondono a questi problemi, che anche noi avvertiamo, non ci sembra sufficientemente incisivo".

Se i vostri punti principali venissero accettati potreste votare a favore o astenervi in aula?

"Noi proponiamo una visione di Paese che non è sovrapponibile a quella espressa da questa maggioranza. Come detto prima, non voteremo a favore di questa manovra, cercando però di tutelare le prerogative dei nuclei familiari e delle imprese".

Pd e M5S vanno in piazza contro la manovra. Voi dialogate col governo. Ognuno in ordine sparso.

"L’unita delle opposizioni non può venire prima del rispondere alle reali esigenze del Paese Di fronte ad un provvedimento che parte con il piede sbagliato, hai due possibilità: invocare la piazza, prima ancora di avere un testo in mano, o muoverti tempestivamente perché il governo corregga questa impostazione. Nell’interesse dell’Italia, noi abbiamo scelto la seconda via".

Forza Italia vi manda a dire: sgomitate, ma siete irrilevanti.

"Ho visto anche io un’agitazione scomposta tra le file dei berlusconiani, ma non credo che la loro preoccupazione parta dalla nostra irrilevanza, quanto piuttosto dalla loro capacità di lasciare il segno in questo esecutivo".

Su quali altri temi è possibile, da parte vostra, una interlocuzione con il governo oltre la manovra?

"Abbiamo incontrato il governo sul contenuto della Legge di Bilancio. Sarà il nostro metodo di lavoro che seguiremo con tutte le forze politiche, di maggioranza come di opposizione, in futuro".

Domani (cioè oggi, ndr) si votano le presidenze di Copasir e Vigilanza Rai. Il Terzo Polo a che cosa punta?

"Chiediamo figure di spessore che possano presiedere due commissioni che rappresentano due fondamentali cardini della nostra democrazia. Vaglieremo e valuteremo le figure proposte e, anche in questa occasione, saremo responsabili".