Caldo record: il Mare Mediterraneo è un brodo (e non è una buona notizia)

I dati Enea prevedono temperature dell'acqua molto alte per il fine settimana. Si rischia un'ondata di calore marina di alcuni giorni che potrebbe creare problemi agli organismi marini e aumentare le precipitazioni intense e forse persino i Medicanes, i cicloni del Mediterraneo

Una mappa illustra le alte temperature previste nel Mar Mediterraneo

Una mappa illustra le alte temperature previste nel Mar Mediterraneo

Roma, 12 agosto 2021 - Il nuovo rapporto dell'IPCC trova continue conferme nella realtà dei fenomeni meteo che stiamo vivendo in questa calda estate. Ieri abbiamo avuto temperature record dell'atmosfera del Sud Italia e nei prossimi giorni avremo temperature record anche del mare. A dirlo è uno studio dell'Enea. "L’ondata di calore che sta investendo le nostre regioni meridionali - osserva l'oceanografo Gianmaria Sannino, capo del Climate Modelling Laboratory and Impacts del'Enea - porterà nei prossimi giorni a un innalzamento significativo della temperatura superficiale del Mediterraneo centrale. Abbiamo realizzato una mappa delle temperature di sabato 14 agosto alle ore 15 GMT. Temperature superiori ai 30° saranno raggiunte nel Tirreno meridionale e Canale di Sicilia. Le temperature sono tali da far prefigurare la presenza di un'ondata di calore marina. Le previsioni sono state realizzate dall'ENEA - Agenzia nazionale a partire dai dati Copernicus EU #CMEMS. Il modello utilizzato per le previsioni è stato pubblicato sulla rivista ‘ocean dynamics’ e rappresenta al momento il modello a più alta risoluzione disponibile nel panorama mondiale per le previsioni marine mediterranee". 

"ll mare - spiega Sannino - tende a riscaldarsi con ritardo rispetto all’atmosfera, quindi prevedo che per qualche giorno la temperatura del mare resterà intorno a quei valori". il che, come indica uno studio del Cnr potrebbe portare a fenomeni meteomarini come le trombe d'aria, più intensi del solito. Un lavoro del Cnr dal titolo "Effect of a positive Sea Surface Temperature anomaly on a Mediterranean tornadic supercell", pubblicato nel 2017, mostra in maniera evidente che un mare più caldo porta a trombe d'aria più intense in termini di velocità del vento. E forse anche creare le condizioni - se vi fosse un forte afflusso di ara fresca dal Nord Europa o dall'Atlantico - per la formazioni di Medicanes, i cicloni del Mediterraneo. "Per quanto riguarda i medicanes - osserva Gianmaria Sannino -  in effetti un mare più caldo potrebbe favorisce medicanes più intensi. Non esiste tuttavia un lavoro scientifico che provi in maniera inequivocabile che la frequenza dei medicanes dipende dalla temperatura del mare. Questo è dovuto alla risoluzione degli attuali modelli climatici che è insufficiente a rappresentare i medicanes (che sono molto più piccoli dei tifoni e uragani oceanici). In altre parole non possiamo ne escludere ne confermare una correlazione tra frequenza e temperatura superficiale del mare". 

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