Venerdì 18 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Frutta bruciata, poco latte, prezzi più alti: così il grande caldo condiziona la produzione di cibo

L’allarme Coldiretti: colture già danneggiate dalle elevate temperature. Cala la produzione di latte dalla Lombardia al Molise, aumentano i costi. Emergenza siccità: ecco le situazioni più critiche. Bacini del Nord ancora ben riforniti

Frutta bruciata, poco latte, prezzi più alti: così il grande caldo condiziona la produzione di cibo

Roma, 2 luglio 2026 – Il grande caldo mette a rischio la produzione agricola in Italia. C’è un problema di colture compromesse ma anche di manodopera, con le elevate temperature che costringono a limitare l’attività di raccolta nei campi. Il tema più grosso è la penuria d’acqua, in particolare al Sud. 

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Il grande caldo condiziona la produzione di latte

Coldiretti lancia l’allarme: a luglio appena iniziato si registrano i primi danni alle coltivazioni

In Toscana l’afa ha bruciato centinaia di chili di meloni mentre angurie, susine, pesche, pomodori, melanzane sono a rischio. In Umbria le colture primaverili come girasole e mais sono già in sofferenza. In Piemonte il caldo ha anticipato di due settimane la maturazione di cereali (grano, orzo) di  pomodoro e uva. Nella provincia di Torino i produttori sono ricorsi ai teli per ombreggiare la frutta e salvarla dalle scottature.

In crisi anche la produzione di latte. La Lombardia, che da sola produce quasi la metà del latte nazionale, sta registrando un calo del 10%, con picchi del 15%. Questo si traduce in circa 1,8 milioni di litri di latte in meno al giorno. Per mitigare gli effetti del caldo sugli animali, gli allevatori stanno installando ventilatori e doccette nelle stalle e integrando i pasti con sali minerali e potassio, il che comporta un aumento dei costi. La situazione è critica anche in Molise, dove la produzione di latte è diminuita fino al 30%.

Emergenza siccità al Sud 

La vera emergenza resta la siccità. Gli invasi idrici contengono oltre 164 milioni di metri cubi d'acqua in meno rispetto alla loro capacità, rendendo difficile garantire l'irrigazione delle colture, fa sapere ancora Coldiretti. In Sardegna, nella zona della Nurra, la mancanza d'acqua sta diventando un problema grave, tanto che il consorzio locale ha interrotto l'irrigazione anche per l'erba medica. La Puglia sta affrontando una riduzione nella produzione di uova, latte e miele, oltre a quella di foraggio, avena e orzo, sempre a causa delle temperature elevate. Nella Sicilia occidentale la distribuzione dell'acqua è irregolare e anche qui gli allevamenti segnalano una diminuzione nella produzione di latte. Nel Trapanese si teme la diffusione della peronospora, malattia che colpisce i vigneti favorita dal caldo e dall'umidità.

I bacini del Nord tengono

Al Nord non ci sono situazioni critiche: complici le abbondanti precipitazioni dei mesi scorsi, le scorte idriche non sono al momento compromesse.

Secondo quanto emerso oggi a Milano nel corso di una riunione dell'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, il Lago di Garda è al 90% circa di riempimento, a 117 centimetri sullo zero idrometrico, mentre il lago d'Iseo è al 74%, e garantiscono acqua senza problemi. Anche il Po, per ora, pur con i livelli in calo, non presenta problemi. Nei campi ci sono i secondi raccolti, soprattutto di mais, che hanno bisogno di grandi quantità di acqua. "Per adesso - con 8 mila litri al secondo, la metà della nostra capacità, riusciamo a garantire agli agricoltori l'acqua che peschiamo dal Po", commenta Simone Minelli, presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga. "Anche da noi le cose vanno bene - dice il presidente del consorzio Garda Chiese, Aldo Bignotti - anche se ci è stato detto di prepararci a derivare il 7% di acqua in meno dal canale Arnò che arriva dal Chiese e, quindi, dal lago di Idro, ma la sostituiremo con quella prelevata dai nostri pozzi". "La disponibilità idrica stabile del Garda - fa eco Filiberto Speziali, presidente del consorzio terre del Mincio - ci consente di soddisfare le esigenze degli agricoltori, ma è chiaro che dobbiamo stare attenti a non sprecare l'acqua".