LAURA VALDESI
Cronaca

Calciatore condannato per stupro. La lettera della vittima di violenza: "Quelle parole in radio irrispettose"

Il giornalista, in diretta, aveva definito l’ultima rete di Portanova "un gol che mette a tacere le polemiche". La studentessa: "Un’affermazione che nasce dal maschilismo patriarcale imperante, non ci sono speranze".

Calciatore condannato per stupro. La lettera della vittima di violenza: "Quelle parole in radio irrispettose"
Calciatore condannato per stupro. La lettera della vittima di violenza: "Quelle parole in radio irrispettose"

"Un gol meraviglioso che mette a tacere le polemiche", la frase di Nicola Zanarini a ’Tutto il calcio’ su Radio1. La rete in questione era quella siglata del numero 90 della Reggiana, Manolo Portanova, contro la Cremonese. Un tiro con il destro sotto la traversa, splendido in effetti. Il primo gol in campionato, dopo quelli in coppa. Ma la frase del radiocronista – da lui stesso poi definita "commento fuori luogo, non intendevo certo dire che il caso sia chiuso da una rete o le polemiche spazzate via da un gesto sportivo" – ha infiammato i social e le polemiche. E indotto la Rai ad avviare una procedura disciplinare nei confronti di Zanarini, sebbene avesse ricordato subito dopo "che fra qualche mese ci sarà l’appello a Firenze" contro la condanna per stupro a 6 anni con rito abbreviato del calciatore.

"Mi chiedo se il radiocronista abbia una moglie o delle figlie. In tal caso mi domando: se fossero state al mio posto queste parole dovute alla gloria di fronte ad un gol gli sarebbero scappate ugualmente? E loro lo avrebbero ipoteticamente scusato nel sentirgliele pronunciare", ha scritto tra l’altro in una lettera a La Nazione la studentessa di 23 anni che ha denunciato la violenza per la quale, in primo grado, ci sono già state tre condanne.

"Non si tratta di sentirsi offesa – prosegue la giovane senese – si tratta di realizzare ancora una volta quanto manchi il rispetto per le vittime di violenza sessuale e, in questo caso, il rispetto per tutte le donne. Si tratta di sentirsi amareggiata ed arrabbiata comprendendo che siamo ben lontani dal cambiamento. È altresì deprimente notare come il maschilismo patriarcale, di cui tutto ciò è intriso, affonda le radici in affermazioni come queste. Ed è in un momento così che mi chiedo se noi donne siamo ancora ben lontane dal far valere le nostre battaglie... ma noi siamo una ’famiglia’ unita, non fermiamoci mai di fronte a tutto questo. Si tratta di soffrire di fronte a certe affermazioni comprendendo che probabilmente è vero, quello della violenza sulle donne è un fenomeno ancora preso molto, anzi moltissimo alla leggera, nel nostro Paese. Si tratta di fare un piccolo passo avanti e 5 indietro a causa di un risveglio domenicale in cui la prima cosa che vedo è una radiocronaca in cui vengo tirata in ballo pur se non c’entro nulla, in cui la mia battaglia viene sminuita di fronte ad un gol, in cui si parla di polemica e non di una condanna in primo grado a sei anni, con rito abbreviato".

Torna più avanti sull’uso delle parole, che a volte possono essere pesanti come macigni. "Sarebbe maturo e premuroso, data la delicatezza di determinati casi che – osserva ancora – certi commenti privi di sensibilità vengano fatti in separata sede e non di fronte ad un pubblico di migliaia di spettatori. Se un gol riabilita da uno stupro e si festeggia non abbiamo speranza". Fa poi sue le parole di una donna che non conosce ma ringrazia quando si chiede se sia opportuno porre il giocatore "come figura eroica ai giovani della sua squadra e pure alle giovani tifose". La studentessa conclude ringraziando "chi mi è vicino, la (fortunatamente) maggior parte delle persone che ha reagito a tale episodio (la frase durante la radiocronaca, ndr). Ringrazio la mia famiglia che colma di dolore non si è trattenuta di fronte all’ennesima pugnalata e infine ringrazio tutte le donne. Loro sanno perché".