Mercoledì 24 Aprile 2024

Calciatore aggredito in diretta tv La moglie: nostra figlia ha visto tutto

L’attaccante del Catanzaro inseguito in campo dagli ultras del Foggia. La compagna-attrice si sfoga sui social: vergogna

Migration

di Lorenzo Moroni

Giulia Elettra Gorietti alla ribalta è più che abituata. Quella del grande schermo: a 13 anni, nel 2003, era già la Giada di "Caterina va in città". Il primo di una discreta serie di film, in un crescendo di ruoli di primo piano, tra i quali quello di Sabrina nel film "Suburra" del 2018. Ieri, però, la scena se l’è voluta prendere di forza, sui social, con rabbia, senza recitare una parte: "Per me è il fallimento dei valori che il calcio e lo sport devono trasmettere. Mia figlia guardava il papà giocare e ha dovuto assistere a uno spettacolo che ha tutto tranne che sport. Foggia si dissoci". L’attrice romana, 33 anni, mamma di Violante, che ne farà 4 a giugno, è la compagna di Pietro Iemmello, attaccante del Catanzaro, l’uomo contro il quale, lunedì sera, allo Zaccheria di Foggia, i tifosi di casa hanno dato vita a una vera e propria caccia all’uomo. Striscioni contro, insulti, minacce di morte e due invasioni di campo di esagitati fermati mentre mettevano le mani addosso a Iemmello.

Il Catanzaro ha vinto 6-2, l’attaccante è stato protagonista con due reti, un assist e un rigore procurato. Ma Iemmello è anche un ex: col Foggia ha giocato 98 partite, segnando 22 reti. Poi si sono lasciati male con la retrocessione in C nel 2018. Al calciatore venne anche bruciata l’auto. La compagna stava guardando la partita in diretta, sulla piattaforma Eleven Sport, con la bimba accanto entusiasta di ammirare il papà nel posticipo del girone C della Serie C. Di fronte a quelle immagini violente, vedendo il marito aggredito, insultato, minacciato, l’attrice non si è trattenuta. "Poi ci chiediamo perché il calcio in Uk è più sicuro – ha scritto Gorietti nel post su Instagram – perché è impensabile quello che è successo ieri, minacce di morte e tagli di gola mimati in diretta tv. Davanti a dei bambini che guardano la loro squadra. Non parlo mai di calcio, ma dopo ieri condanno fortemente il club del Foggia che non sa gestire la sua tifoseria e le partite che avvengono nel proprio stadio. Inutile che si dissocino nelle interviste, lo dimostrino con i fatti".

Già, l’attrice ha alzato l’asticella dell’accusa chiamando in causa chi i tifosi dovrebbe tenerli a bada. E la risposta non si è fatta attendere. "Chiedo scusa ai tifosi foggiani per la brutta gara, ma chiedo scusa, anche a tutti i tifosi italiani per ciò che è accaduto in campo. Sono indignato, prendo le distanze". Così il presidente del Foggia, Nicola Canonico, si è espresso dopo la sconfitta interna contro il Catanzaro, in merito a quanto accaduto durante la partita.

Peccato, però, che prima ancora di condannare l’aggressione fisica a un calciatore da parte di sostenitori della propria squadra, abbia pensato bene di chiedere scusa per "la brutta gara". Uno scivolone che dà la misura di quale sia, evidentemente, la scala gerarchica dell’importanza dei fatti accaduti. Netta la reazione della Lega Pro che ha parlato di "vile atto di violenza contro Iemmello". Una "vergognosa aggressione da condannare subito" anche per l’Associazione italiana calciatori. Intanto il giudice sportivo ha emesso la sentenza: multa di diecimila euro al Foggia e chiusura per due partite della curva Nord occupata dai suoi tifosi. La procura della repubblica, invece, ha annunciato l’apertura di un’indagine.