Giovedì 25 Aprile 2024

Calci e pugni davanti al liceo L’assalto dei giovani di destra

Firenze, due studenti di sinistra colpiti da sei militanti di Azione studentesca. Tre sono minorenni "Attacco squadrista". La lite per un volantino, poi le violenze. L’aggressione filmata con lo smartphone

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di Stefano Brogioni

Neri contro rossi. Quelli di destra contro quelli di sinistra. Finisce a pugni e calci, mentre qualcuno filma. Forse, la presenza degli smartphone, è l’unica novità rispetto a un’epoca ormai distante. Altrimenti, le cronache del liceo Michelangiolo, prestigioso istituto di via della Colonna, a Firenze, sembrerebbero figlie degli anni di piombo.

È proprio quel video (una quarantina di secondi in cui si vede uno studente sopraffatto a terra, e un gruppetto che si allontana dopo aver picchiato, mentre qualcuno grida loro "fascisti!"), circolato in un batter d’occhio dai cellulari dei ragazzi a quelli dei grandi, a catapultare l’aggressione del "Miche" al centro del dibattito politico nazionale. Il sindaco Dario Nardella, Pd, nel pomeriggio ha incontrato i rappresentanti degli studenti. Di fronte al portone del liceo, parla di "episodio di una gravità inaudita", di "violenza a una scuola e alla città", e di "clima politico inaccettabile, che tutte le forze politiche, anche quelle di destra, devono condannare senza se e senza ma".

I ragazzi sono lì e raccontano, anche se non vogliono fare dichiarazioni: "Non vogliamo essere strumentalizzati", dicono.

Nel giro di qualche ora, la digos ha identificato sei militanti di Azione Studentesca (di cui tre minorenni), i giovanissimi di Casaggì. Si erano recati fuori dal Michelangiolo, all’orario d’ingresso, per distribuire volantini con lo slogan del movimento: "Sogna, combatti, distinguiti, per vivere davvero". Alcuni del “Sum“, il collettivo di sinistra del liceo, sono usciti per allontanarli. Una situazione che accade spesso. Ma stavolta l’atmosfera si è incendiata in un attimo. E dalle offese, i “neri“ – anche nell’abbigliamento – sono passati alle vie di fatto. "Mi auguro che non siano andati lì per provocare", dice ancora il sindaco, che ringrazia un’insegnante che si è prodigata per interrompere il pestaggio.

Nel giro di qualche ora, i nomi dei partecipanti al volontinaggio (alcuni studenti di altri licei, un paio inseriti anche nella consulta studentesca) erano già noti agli inquirenti. Dopo le convocazioni lampo in questura, sono stati emessi i provvedimenti.

I sei di Azione Studentesca devono rispondere di manifestazione non autorizzata e violenza privata. Se arrivassero le denunce dei due studenti del Michelangiolo, potrebbero essere denunciati anche per lesioni. Ieri mattina, però, dopo le botte incassate, i due ragazzi del collettivo (di cui uno non ancora maggiorenne) sono rientrati classe. "Ho chiamato io la polizia e poi abbiamo dato loro del ghiaccio", dice la preside, Rita Gaeta. Cubetti che hanno lenito il dolore, ma non hanno raffreddato la polemica.

Fratelli d’Italia è il bersaglio da impallinare. Il coordinatore fiorentino Jacopo Cellai "condanna ogni forma di violenza da chiunque esercitata", ma è l’intero governo Meloni a finire sotto attacco: "Piantedosi, Salvini e Meloni non hanno nulla da dire?", domanda in un tweet Marco Furfaro, deputato dem e portavoce nazionale della mozione Schlein. Per il candidato alla segreteria Pd, Stefano Bonaccini, a Firenze si sono consumate "indegne aggressioni effettuate da militanti fascisti". Francesco Bonifazi, fiorentino di Italia Viva, parla di "vergognosa violenza squadrista" ma anche della "professoressa che è intervenuta per allontanare gli aggressori e proteggere i ragazzi. È stata un esempio di senso civico e morale".