Recuperati quattro cadaveri al largo di Lampedusa. Il sindaco: "Siamo disarmati"

Tre sono in avanzato stato di decomposizione, il quarto, invece, potrebbe essere di uno dei migranti dispersi nel naufragio della notte scorsa. Msf: "In mare si continua a morire, è inaccettabile"

Roma, 24 ottobre 2022 - Sono stati trovati quattro cadaveri al largo di Lampedusa, due uomini e due donne. Si aggiungono al pesantissimo bilancio dei 1.150 morti nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno. Sono stati ripescati grazie alle ricerche dei quattro dispersi della notte scorsa, dopo che era affondato un barchino con una trentina di migranti a bordo a 24 miglia dall'isola. Tre cadaveri sono in avanzato stato di decomposizione, ma il quarto, quello di una donna, potrebbe essere compatibile con quest'ultimo naufragio. In ogni caso, al momento non è ancora chiaro a quale incidente siano legati i corpi. 

Salvataggio nel Mar Mediterraneo, luglio 2019 (Ansa)
Salvataggio nel Mar Mediterraneo, luglio 2019 (Ansa)

Le salme sono state portate a molo Favarolo prima e poi alla camera mortuaria del cimitero di Lampedusa, dove già si trovano le salme dei due bambini - di 10 mesi e un anno - morti ustionati a causa dell'incendio divampato nei giorni scorsi su un altro barchino che viaggiava verso l'Italia.

"Siamo disarmati, tutto questo non è sostenibile", afferma il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, che da venerdì assiste, praticamente in maniera ininterrotta, al susseguirsi di tragedie, ricerche di dispersi e recupero salme. Con un team composto da psicologi e mediatori interculturali, Medici Senza Frontiere sta offrendo da sabato assistenza psicologica ai sopravvissuti delle ultime tre tragedie nel Mediterraneo. "In mare si continua a morire e questo è semplicemente inaccettabile - dice Sami Aidoudi, responsabile dell'intervento di Msf a Lampedusa -. Le persone che stiamo assistendo hanno visto bambini morire a pochi passi dalla fine del viaggio. Avevano l'Europa davanti agli occhi".