Domenica 20 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Spunta un cranio in giardino: così si chiude definitivamente il cold case del Brennero

La scoperta in Germania: i resti trovati nell’ex casa di Alfonso Porpora, 61enne di origini siciliane, già in carcere per altri due omicidi. Appartengono al genero. Il cadavere decapitato era stato trovato lungo l’A22 nel 2008: per 17 anni è rimasto senza un nome

Bolzano, 21 febbraio 2008: lungo l'autostrada del Brennero viene ritrovato un corpo maschile decapitato (Ansa/ Tg Rai Bolzano)

Bolzano, 21 febbraio 2008: lungo l'autostrada del Brennero viene ritrovato un corpo maschile decapitato (Ansa/ Tg Rai Bolzano)

Bolzano, 2 luglio 2025 – Una cranio disseppellito in un giardino di Sontheim an der Brenz, in Germania, chiude il cerchio di un giallo lungo oltre 17 anni. Il 21 febbraio 2008 lungo l’autostrada A22, in località Chiusa (Alto Adige) fu trovato un cadavere senza testa avvolto in un cartone, un corpo di un giovane rimasto senza nome fino a quando, 15 giorni fa, gli inquirenti tedeschi non hanno unito tutti i puntini. 

L’enigma risolto 

Alfonso Porpora, 61enne di origini siciliane, già in carcere in Germania per due omicidi, ha appena confessato di aver caricato in auto, anni prima, il corpo del genero ventenne e di averlo abbandonato in Italia. Non dice di averlo ucciso. Ma per chi indaga, è sufficiente a ritenere che sia lui il killer di Mustafa Sahin, 20 anni, cittadino tedesco di origini turche. Questo succedeva due settimane fa. Oggi l'ultima (forse) tessera che completa il puzzle. Il proprietario della casa dove un tempo abitava Porpora, a Sontheim an der Brenz, trova nel suo giardino, sotto alcune lastre di cemento, una testa. Servirà il test del Dna per la certezza, ma ci sono pochi dubbi: il cranio sarebbe proprio quello di Sahin. 

Simulato un allontanamento volontario

Secondo la ricostruzione dei media tedeschi, quando la figlia rimase incinta di Mustafa, Porpora la costrinse a sposarlo. Ma l’uomo non accettò mai accettato il genero. La scomparsa del giovane fu spiegata dalla moglie – su pressione proprio di Porpora – come un allontanamento volontario. Solo più tardi si scoprì il delitto, che viene fatto risalire al 13 febbraio del 2008, poco più di una settimana prima del ritrovamento sull’A22. 

Fatto a pezzi anche un altro compagno della figlia

Porpora è stato giudicato responsabile di altri due omicidi, per cui sta attualmente scontando una condanna all’ergastolo. Nel 2014 ha ucciso un altro ex compagno della figlia, con modalità simili. Dopo avere trascinato Marco (è il nome della vittima) in garage – con la complicità di suoi due figli – lo ha strangolato. Poi ha infilato il corpo nel congelatore, prima di farlo a pezzi con una motosega e trasportarlo in Sicilia per nasconderlo in un bosco vicino Enna. Nel 2018, l'uomo si libererà anche del proprietario di quel garage, che aveva preso in affitto. 

Decisivo l’esame del Dna 

Recentemente Porpora ha confessato l’occultamento del cadavere di Sahin in Italia. Ha detto di averlo gettato tra Roma e Napoli, ma la polizia del Baden-Württenberg ha subito ipotizzato che il corpo ritrovato sul Brennero 17 anni prima fosse del giovane turco. Le foto arrivate dalla Questura di Bolzano non hanno lasciato dubbi alla vedova, la figlia di Porpora, che ha riconosciuto il marito dalle mani e dai vestiti. Il test genetico ha confermato. Ora l’esame del Dna sarà fatto anche sui resti trovati nel giardino di Sontheim an der Brenz, per ricomporre il corpo di Mustafa e chiudere definitivamente questa drammatica vicenda.