Caccia alla poltrona Prof, vecchie glorie, virologi e paracadutati Ecco chi parte in pole

Fratoianni e Bonelli candidano la sorella di Stefano Cucchi. Il Pd strappa ad Azione l’economista Cottarelli. Berlusconi scioglie la riserva: sarà in lista al Senato

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di Ettore Maria

Colombo

ROMA

Il centrosinistra, ieri, ha piazzato il suo colpo, candidando Carlo Cottarelli. L’ex commissario alla spending review viene portato in dote, al Pd, da +Europa di Bonino e Della Vedova. Cottarelli sarà messo in un collegio uninominale a Milano, ma col ‘paracadute’ in un listino bloccato. Fratelli d’Italia risponde candidando, in un collegio e nel listino proporzionale della Lombardia, l’ex ministro all’Economia dell’ultimo governo Berlusconi, Giulio Tremonti. Niente da fare, invece, per l’infettivologo Matteo Bassetti, che rilancia proponendosi per il Ministero della Salute. Ma passiamo, ora, a vedere i principali papabili.

IL RITORNO DI SILVIO

Silvio Berlusconi si candiderà al Senato. In ben 5 circoscrizioni, tra cui quella della sua residenza (Arcore-Monza), e in un collegio uninominale. In Forza Italia la caccia al seggio ‘sicuro’ è partita, ma molti tremano. Tanto che il patron di Libero, Antonio Angelucci, tornerà alla Camera ma con la Lega, come pure Claudio Lotito, patron della Lazio, l’ex pm Simonetta Matone; Gabriele Albertini correrà col Terzo Polo. Molti dei tanti presunti big azzurri già tremano. Tranne, però, Licia Ronzulli e pochissimi altri. Nella Lega, riconfermati tutti i ministri uscenti, e tutta la squadra di governo, Giorgetti in testa, largo agli ‘uomini’ (e donne) dei governatori del Nord, ma soprattutto ai salviniani doc. E tanti. Salvini si candiderà in Lombardia, ma non solo.

Dentro Fratelli d’Italia, invece, nessun problema. La Meloni – che si candiderà in tutte e 5 le circoscrizioni – riconfermerà tutti gli uscenti e porterà in Parlamento una nutrita pattuglia di new entry.

Infine, i piccoli di centrodestra. Verso un listone unico Maurizio Lupi (Noi con l’Italia), Giovanni Toti (L’Italia al centro), Lorenzo Cesa (Udc) e Luigi Brugnaro (Coraggio Italia): tranne Brugnaro e Toti, per loro (e altri 11) sono previste candidature in collegi sicuri nel proporzionale, offerti da Fd’I.

CENTROSINISTRA

Nella rissosa coalizione di centrosinistra, il gioco a incastri è complicato. Enrico Letta – che si candiderà in 5 listini bloccati, non in un collegio – ha promesso "un forte rinnovamento". I big saranno tutti riconfermati: Guerini (Lombardia), Franceschini (Campania), Orlando (Liguria), Provenzano (Sicilia), Boccia (Puglia), Delrio (Emilia), Serracchiani (Friuli), Malpezzi (Lombardia), Borghi (idem), Madia (Lazio), il sottosegretario Ue Enzo Amendola (Lazio). E, si capisce, tutti da capolista nei listini bloccati. Come pure l’ex segretario, Nicola Zingaretti (Lazio e, forse, in un collegio a Roma), mentre Piero Fassino sarà candidato in Piemonte. Gianni Cuperlo dovrebbe andare a Bologna, in un collegio uninominale, ma deve vedersela con l’ex Dc, Pierferdinando Casini, bolognese ultra-doc. Poi, però, Letta pesca dal mondo sindacale (Susanna Camusso, dalla Toscana, sarà dirottata in Lombardia, Annamaria Furlan in Veneto), in quello dei diritti (Elly Schlein in Emilia), sport (Berruto), imprese, università (Filippo Andreatta e Antonio Locita), sociale (Enza Rando, Libera). Ma Letta vuole anche uomini e donne fidati in Parlamento. Largo, dunque, a Furfaro (area Zingaretti, paracadutato a Pistoia 1, Camera), Caterina Cerroni, segretaria dei Giovani dem e molisana, Silvia Roggiani (Lombardia), Marco Sarracino (Napoli), Michele Fina (Abruzzo), Nicola Irto (Calabria), Marco Meloni (Sardegna). Tutti da posti sicurissimi, come pure Michela De Biase (Lazio). Ma toglieranno spazio ai territori, in piena rivolta. Speranza sarà paracadutato a Firenze 1 Camera, altri dei ‘nanetti’ (Psi, Demos) altrove. Nessuno vuole ospitare a casa sua Luigi Di Maio (collegio sicuro in Campania), e pure il buon Bruno Tabacci (un collegio in Lombardia). In più, ora bisogna far largo a Bonino (Milano), Della Vedova, Magi (Lazio) e un altro di +Europa.

Di Maio vuole piazzare alcuni dei suoi in collegi sicuri: Laura Castelli, Vincenzo Spadafora, Emilio Carelli, Sergio Battelli e una giovane new entry, la giovane attivista ambientalista Federica Gasbarro. Ma quanti posti può garantirgli il Pd?

Verdi e Sinistra Italiana, sicuri di superare il 4%, hanno lanciato Ilaria Cucchi (Lazio) e il sindacalista Aboubakar Soumahoro (Puglia), che andranno in collegi blindati offerti dal Pd. Poi, a capeggiare le liste ci saranno anche i due leader, Angelo Bonelli (Verdi) e Nicola Fratoianni (Si).

TERZO POLO

Con il listone Azione-Italia Viva Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno ritenuto più opportuno candidarsi alla Camera. Per Calenda, che sfiderà tutti a Roma in un collegio, è una new entry. A ruota le due ministre Mara Carfagna (collegio a Napoli, più 5 posti da capolista) e Maria Stella Gelmini (Lombardia). Ma, in Azione, si cercano posti pure per Matteo Richetti (Romagna), Andrea Cangini (Emilia), Enrico Costa (Piemonte), Osvaldo Napoli, Andrea Mazziotti (Lombardia) che opteranno tutti la Camera. Stesso problema per Iv. Maria Elena Boschi, Francesco Bonifazi, la ministra Elena Bonetti, la vice ministra Teresa Bellanova, il numero 2, Ettore Rosato, Renzi li vuol mettere in sicurezza.

MOVIMENTO 5 STELLE

Una volta falcidiati, causa doppio mandato, molti dei big, i 5S terranno le parlamentarie. I big, ovviamente, tutti contiani, ci saranno tutti. Gli altri navigano nel vuoto e nella disperazione.