Bus Milano, Di Maio: "Ius soli non è in agenda"

La mamma di Adam ha chiesto: "Cittadinanza anche per mio figlio"

Il ministro Bussetti con i ragazzini-eroi Adam e Ramy (a destra) (ImagoE)

Il ministro Bussetti con i ragazzini-eroi Adam e Ramy (a destra) (ImagoE)

Crema, 22 marzo 2019 - Il dramma dello scuolabus dirottato ha fatto riemergere con forza la questione dello ius soli, dopo che il Viminale si è reso pronto a riconoscere la cittadinanza a Ramy, il 13enne eroe che ha dato l'allarme dal bus sequestrato. Ora anche la mamma di Adam, il ragazzino nato in Italia da genitori marocchini, che ha avvisato il 112 dallo scuolabus, ha chiesto la cittadinanza per il figlio. "Sono contenta per Ramy, non chiedo cittadinanza per me e per la mia famiglia", ma "se la cittadinanza la danno anche ad Adam sarà una bella cosa per lui", ha detto la donna, che ha aggiunto: "Non lo dico io, lo dicono le registrazioni che ha fatto Adam. Comunque i bambini sono tutti eroi, sono tutti stati bravi. C'è stata anche una bella collaborazione. Ho ricevuto la prima chiamata da mio figlio, la seconda quando ero dai carabinieri quando mio figlio mi ha detto 'mamma siamo davanti al ristorante La fabbrica dei sapori', perciò Adam ha detto anche il posto". Questi ragazzi, ha concluso la madre di Adam, "sono cresciuti qua, hanno frequentato la scuola qua, l'Italia è il loro Paese".

Ma stamani il vicepremier Di Maio ha fatto sapere che lo ius soli - ovvero l'acquisizione della cittadinanza per i bambini nati in Italia indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori - non è nell'agenda di governo. Il tema della cittadinanza, ha detto rispondendo a una domanda sulla cittadinanza non solo a Ramy (proposta dallo stesso ministro del Lavoro), ma anche agli altri bambini stranieri che erano sul bus, "va affrontato a livello europeo".