Bus a fuoco, Sy cambia versione: "Volevo tornare in Africa e utilizzare bimbi come scudo"

Il legale chiederà la perizia psichiatrica: "La situazione gli è sfuggita di mano"

Sy e il bus incendiato sulla Paullese

Sy e il bus incendiato sulla Paullese

San Donato Milanese (Milano), 21 marzo 2019 - "Questa cosa l'avevo in mente da un po', per dare un segnale". Lo ha detto, secondo quanto apprende l'Ansa, Ouesseynou Sy durante l'interrogatoro in carcere. L'uomo avrebbe anche aggiunto di sperare in una vittoria delle destre in Europa, "così non faranno venire gli africani". La sua speranza, ha raccontato è che in Africa arrivi il messaggio di non partire. Dichiarazioni, queste, che sono trapelate nella mattinata di giovedì 21 marzo. Poi nel pomeriggio, per voce del suo legale, Sy ha cambiato versione dicendo che all'origine del suo gesto ci sarebbe stata la volontà di tornare in Africa. Per farlo voleva raggiungere Linate e prenndere un aereo utilizzando i ragazzi della scuola media di Crema come scudo.

Stamattina Sy è stato trasferito nel reparto protetti, quello per i detenuti che non possono stare insieme ad altri come i pentiti, sex offenders, coloro che hanno compiuto reati contro donne e bambini e tra gli altri anche gli ex appartenenti alle forze dell'ordine. Oggi ha avuto il colloquio con lo psicologo della casa circondariale in centro a Milano e appare tranquillo. Il suo legale ha fatto sapere di voler chiedere la perizia psichiatrica. Se la vicenda si è conclusa senza tragiche conseguenze è grazie all'intervento dei carabinieri e al coraggio di un ragazzino che è riuscito a dare l'allarme

CHI E' - Sy, cittadino italiano da almeno 17 anni e separato da una donna cremasca con cui ha avuto due figli, aveva precedenti: "Una condanna per violenza sessuale a un anno di reclusione, sospesa, e una guida in stato di ebrezza". Ma la società per cui già lavorava all'epoca, la Autoguidovie, non seppe nulla di quell'episodio perché il 47enne si mise in malattia alcuni anni fa quando gli venne sospesa la patente. 

LA DIFESA -  "È doveroso - ha spiegato l'avvocato Davide Lacchini - a fronte dell'enormità del gesto e su questo anche la Procura concorda". Sy "si trovava in evidente stato di prostrazione fisica psicologica", spiega il suo avvocato Davide Lacchini: "E' chiaro che la situazione gli è sfuggita di mano, ma ha ribadito che non aveva intenzione di fare del male a nessuno", prosegue il legale, illustrando in questo modo linea della difesa. Si insiste dunque sulla versione del "gesto dimostrativo", sebbene "sconsiderato".  L'uomo, che subito dopo l'arresto era stato medicato in ospedale per ustioni leggere, ieri sera ha avuto solo il colloquio con il medico di guardia

L'autobus incendiato
L'autobus incendiato

LE INDAGINI - I carabinieri del Ros hanno effettuato ieri perquisizioni nella casa e nell'auto di Ousseynou Sy. In particolare, nell'auto i militari avrebbero trovato una tanica e delle borse. I controlli sono stati eseguiti insieme ai colleghi del nucleo investigativo di Crema, dove Sy è residente. Secondo alcune indiscrezioni, l'autista nei giorni scorsi avrebbe ordinato via internet, tramite un collega, un teaser, dicendo di doverlo regalare alla nuova compagna. Tutti questi elementi confermano la "premeditazione del gesto", che è stata data per certa anche dal procuratore capo di Milano, Francesco Greco, e dal numero uno del pool antiterrorismo, il pm Alberto Nobili. Sy inoltre, durante il suo folle gesto, brandiva due accendini e un coltello. Alcuni bambini hanno anche visto il calcio di una pistola spuntare dalla sua cintola, ma le armi non sono state trovate. Nelle prossime ore verranno ascoltati a verbale i bambini e gli accompagnatori delle due classi della scuola media di Crema.

LUPO SOLITARIO -  Secondo gli inquirenti milanesi l'aggravante terroristica è configurabile non solo alla luce delle frasi sconnesse pronunciate dall'uomo contro le politiche sull'immigrazione del governo giallo-verde. Ma soprattutto perché ha creato panico nella popolazione. Si è sfiorato il disastro. L'uomo avrebbe agito da "lupo solitario", il suo, ha detto, è stato un atto dovuto "per fermare la strage del mare. Non potevo più vedere bambini sbranati da squali nel Mediterraneo, donne incinte...".  

I vigili del fuoco esaminano il rottame del bus
I vigili del fuoco esaminano il rottame del bus

L'INTERROGATORIO IN CARCERE - «L'ho fatto per dare un segnale all'Africa, perché gli africani restino in Africa e così non ci siano morti in mare»: così ha detto in carcere a San Vittore Ouesseynou Sy, l'autista che ieri ha sequestrato un bus con una scolaresca a Crema. Sy ha riferito di essere un «panafricanista» e ha spiegato di sperare anche nella vittoria delle destre in Europa «così non faranno venire gli africani»

LE REAZIONI - 'Il delinquente non doveva essere alla guida di quell'autobus, e su questo sto andando fino in fondo - ha detto il vicepremier Matteo Salvini -. Se ci sarà l'imputazione per terrorismo, in caso di condanna, grazie al nostro Decreto sicurezza potremo revocargli la cittadinanza italiana". Duro anche il sindaco di Milano Beppe Sala:"Milano da sempre ha il cuore in mano, ma tutti devono sapere che ha anche la guardia alta e episodi come quello di ieri non saranno mai tollerati". Mentre il sindaco Stefania Bonaldi annuncia che​ il comune di Cremona si costituirà parte civile nel processo: "Siamo anche noi parte lesa"

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