Burgio (Agrigento), 19 novembre 2022 - Se ad essere occupata abusivamente non fosse la casa, ma la tomba di famiglia? L'incredibile scoperta l'ha fatta un donna che si era recata al cimitero nel giorno dei morti, e si è ritrovata davanti a uno spazio occupato nel loculo di famiglia dal corpo di uno sconosciuto, con una parvenza di regolarità data dal nome della persona sepolta sulla lapide.
La donna quindi si è rivolta al Comune della sua città, Burgio, un paesino in provincia di Agrigento famoso per le ceramiche e per una fabbrica di campane. Ma le autorità non hanno saputo rispondere alla sua semplice domanda: chi ha dato il consenso a quella sepoltura, e perché non era stata interpellata.
A questo punto la donna si è rivolta al Tar di Palermo in modo da riuscire a svelare il giallo grazie l'accesso agli atti negati dal Comune. E i giudici della seconda sezione del Tar hanno accolto il ricorso presentatto dai suoi legali, gli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, condannando l'amministrazione comunale ad esibire la documentazione entro 30 giorni, o risolvere il problema rimuovendo la sepoltura abusiva.