Martedì 23 Aprile 2024

Buon esordio Però questo è solo l’inizio

Raffaele

Marmo

Non ci sono "marziani" in Europa, né a Roma né a Bruxelles. Anzi, nella capitale dell’Unione ci sono persone in carne e ossa e "orecchie disponibili all’ascolto". È un buon inizio per Giorgia Meloni. Ma è solo la prima trama di una tela complessa e insidiosa da tessere.

Di sicuro un primo, significativo, risultato c’è. La "narrativa" anti-europeista della destra italiana, come la chiama la stessa premier, potrebbe essere tra i materiali reali o le interpretazioni fallaci, a seconda dei punti di vista, del passato più o meno recente. Almeno se ci poniamo dalla prospettiva della leader di Fratelli d’Italia. Forse un po’ meno se guardiamo al dossier dal lato degli uomini e delle donne di Bruxelles. Ma sullo scacchiere internazionale contano anche le parole e i gesti e, dunque, la scelta di Meloni di compiere la prima visita nel cuore dell’Europa è stata apprezzata dai vertici dell’Unione. "Un segnale forte", per dirla con la Presidente Ursula Von del Leyen. È verosimile immaginare che l’ex premier Mario Draghi e anche il commissario Paolo Gentiloni abbiano svolto un ruolo nel favorire il migliore accreditamento possibile per Meloni, principalmente in questi ultimi mesi. E l’operazione può considerarsi riuscita. Ora, però, comincia un’altra partita. E in questa il contesto, la constituency europea e gli interessi nazionali faranno premio. E il percorso si preannuncia irto di ostacoli. Ci sono almeno tre dossier che ci vedono contrapposti all’azionista principale dell’Unione e ai Paesi del blocco del Nord: l’immigrazione, come vediamo in queste ore, il Piano per l’energia sul modello del Recovery, le misure per calmierare il prezzo del gas, a cominciare dal tetto.

Dunque, come dice Meloni, non ci sono "marziani" né a Roma né a Bruxelles, ma uomini in carne e ossa che, però, non per questo rinunceranno a darsi battaglia. Senza esclusione di colpi.