Domenica 20 Luglio 2025
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Bullismo e cyberbullismo: il 68,5% dei ragazzi lo ha subito almeno una volta in un anno. Fotografia Istat: cosa dicono i dati

Un giovane su 5 è vittima di persecuzioni continuate, i più esposti sono i ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. È più diffuso al Nord, colpiti gli stranieri. Telefono Azzurro: “Ci sono contesti dove la paura di segnalare è ancora molto alta”. Roccella: “Aumentare la consapevolezza delle famiglie”

Bullismo e cyberbullismo: il 68,5% dei ragazzi lo ha subito almeno una volta in un anno. Fotografia Istat: cosa dicono i dati

Roma, 26 giugno 2025 – Un ragazzo su cinque è stato vittima di bullismo e il 68,5% dei giovanissimi racconta di essere stato vittima di almeno un comportamento offensivo o violento. Un fenomeno in crescita sia nella vita di tutti i giorni, sia in quella virtuale sul web dove il rischio di cyberbullismo sempre più alto.

Colpisce soprattutto i più piccoli, tra gli 11 e i 13 anni, che vivono al Nord Italia, tra le principali vittime ci sono i ragazzini stranieri – in maggior parte rumeni e ucraini – più colpiti da atteggiamenti violenti dei coetanei rispetto agli italiani. A lanciare l'allarme è l'Istat con i dati di un’indagine realizzata nel 2023 su bullismo e il cyberbullismo tra i giovani. Ecco cosa dice il report. ‘Save the Childen’: “Fotografia inquietante”.

A denunciare di più sono i maschi – il 16% rispetto al 12,3% delle femmine – ma c’è da dire che spesso la paura di non essere creduta, i condizionamenti culturali e un rapporto disfunzionale tra maschi e femmine a volte costringono le ragazzine a subire in silenzio. "Ci sono contesti dove la paura di segnalare episodi di bullismo è ancora molto alta. Di conseguenza esistono fenomeni sommersi che fanno fatica a trovare riscontro nei numeri", dice Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro.

La fotografia Istat

I dati indicano che il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni dice di essere stato vittima di almeno un comportamento offensivo, non rispettoso o violento, online o offline in un anno. Ad aver subito gli stessi atteggiamenti più volte al mese è quindi il 21%, mentre l'8% parla di una frequenza addirittura più alta, settimanale. Il fenomeno non è però uguale dappertutto.

Secondo lo fotografia scattata dall'Istat, l'area geografica dove meno si concentrerebbero episodi di bullismo è, infatti, il Sud del Paese, mentre nel Nord-ovest si registra la percentuale più alta, il 71%, di ragazzi tra gli 11 e i 19 anni che hanno detto di aver ricevuto comportamenti offensivi e/o violenti in un anno.

I più esposti sono i giovanissimi

Se il fenomeno non è uguale ovunque, anche le percentuali cambiano in base alle età: i più esposti, infatti, sono i giovanissimi, tra gli 11 e i 13 anni, il 23,7% contro il 19,8% della fascia 14-19 anni. Offese, insulti, esclusione, emarginazione. A subire questi atteggiamenti prevaricatori, online e offline, sono i ragazzi stranieri le principali vittime di bullismo: il 26,8% ha detto di esserlo stato con una cadenza più che mensile, contro il 20,4% tra gli italiani. E alcuni più di altri: come i rumeni e gli ucraini, rispettivamente il 29,2% e il 27,8%.

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Offese e insulti: i maschi denunciano di più 

C'è poi una distinzione tra ragazzi e ragazze, nella totalità, per quanto riguarda le azioni vessatorie. I maschi vittime di offese continue sono il 16% rispetto al 12,3% delle femmine, mentre per le ragazze l'esclusione supera il 12% contro l'8,5% tra i ragazzi. Un dato che però deve tenere conto del fatto che troppo spesso il condizionamento culturale e la paura di non essere creduta spinge le ragazze a subire in silenzio. Soprattutto quando il bullismo prende di mira la sfera intima e sessuale

Le cosiddette azioni dirette, come offese e insulti, sono proprio le più denunciate dal totale dei giovani tra gli 11 e i 19 anni. Oltre la metà dei ragazzi in un anno si è, infatti, sentita almeno una volta offesa o insultata.

Il cyberbullismo

Accanto al bullismo offline, l'indagine fa poi luce anche su quello che accade online, in un'epoca in cui l'oltre 90% dei giovani tra gli 11 e i 19 anni ha dichiarato di trascorrere almeno due ore al giorno su internet. A questo proposito, il 34% dei ragazzi nella stessa fascia d'età ha detto di aver subito comportamenti vessatori sul web almeno una volta in un anno, e il 7,8% ne è rimasto vittima più volte al mese. Secondo la rilevazione, i più bullizzati sono i maschi: l'8,9% contro il 6,6% delle femmine. E anche in questo caso a subire di più gli atti di cyberbullismo sono i ragazzi stranieri: il 39,8% contro il 33,3% degli italiani.

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Roccella: “Consapevolezza e alleanza scuola-famiglia”

Oltre all'alleanza scuola-famiglia, punto fondamentale nel contrasto al bullismo e il cyberbullismo è "aumentare la consapevolezza". Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi per la presentazione dei dati Istat su bullismo e cyberbullismo.

La ministra fa riferimento alla "consapevolezza delle famiglie nei confronti di quello che accade, la consapevolezza dei ragazzi nei confronti dei pericoli e delle opportunità del web e la consapevolezza per quanto riguarda anche le pene. In questo caso non abbiamo aumentato nulla, semplicemente abbiamo sottolineato la responsabilità delle famiglie quando ci siano dei danni provocati dai minori".

‘Save the Children’: “Serve un’educazione digitale strutturata”

"La fotografia che Istat ci restituisce su fenomeni come bullismo e cyberbullismo è inquietante. Fa comprendere quanto sia necessario intervenire immediatamente su più livelli, in modo strutturato e organico e mettendo al centro proprio bambini e bambine, adolescenti e giovani”. Lo afferma Giorgia D'Errico, direttrice Relazioni Istituzionali di ‘Save the Children’, commentando l'elaborazione sul bullismo e il cyberbullismo tra i giovani dell'Istat relativa al 2023, presentata oggi.

“Per contrastare efficacemente il cyberbullismo e le altre forme di violenza tra pari è fondamentale innanzitutto rafforzare la azioni di prevenzione, anche attraverso la formazione degli insegnanti e l'informazione delle famiglie. È urgente investire in un'educazione digitale strutturata per prevenire e colmare lacune formative, che hanno un ruolo anche per la sicurezza online e quindi rispetto a fenomeni come il cyberbullismo". 

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