Il buco dell'ozono è più grande dell'Antartide: le cause e le conseguenze

Lo mostrano le osservazioni del satellite Sentinel 5P in occasione della 'Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono'

Il buco dell'ozono ora è più grande dell'Antartide (Dire)

Il buco dell'ozono ora è più grande dell'Antartide (Dire)

Roma, 16 settembre 2021 - Il buco dell'ozono quest'anno ha raggiunto un'estensione superiore a quella dell'Antartide, una delle più grandi e profonde degli ultimi anni: lo mostrano le osservazioni del satellite Sentinel 5P, una delle sentinelle della Terra del programma Copernicus gestito dalla Commissione Europea e dall'Agenzia Spaziale Europea. Non un bel modo per festeggiare la Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono, che si celebra oggi, nel giorno della firma del Protocollo di Montreal avvenuta nel 1987.

All'inizio le dimensioni del buco sembravano nella norma, ma "nella settimana passata - spiega il Cams - il buco è cresciuto considerevolmente ed è ora più grande del 75% se comparato ai buchi dell'ozono in questa fase della stagione dal 1979".

Vediamo cos'è il buco dell'ozono, quando si forma, quali sono i rischi e cosa ha stabilito il protocollo di Montreal

Cos'è il buco dell'ozono

Il buco dell'ozono, tanto studiato nelle lezioni di scienze delle scuole medie, è un assottigliamento di forma ciclica dell'ozonosfera. La riduzione avviene sopra le regioni polari soprattutto in primavera ed è causata dal rilascio nell'atmosfera di alcune sostanze inquinanti in particolare dei gas clorofluorocarburo

Il buco dell'ozono (Dire)
Il buco dell'ozono (Dire)

Quando si forma

Il buco nello strato di ozono si forma ogni anno durante la primavera australe, tra agosto e ottobre, e raggiunge il massimo tra metà settembre e metà ottobre. Inizialmente le dimensioni sembravano nella norma, ma la scorsa settimana il buco è aumentato moltissimo. "Seppur simile a quello del 2020, quest'anno il buco dell' ozono si è trasformato in uno dei più duraturi mai registrati", osserva Vincent-Henri Peuch, direttore del Copernicus Atmosphere Monitoring Service. Dimensioni, durata e concentrazione dell'ozono sono influenzati dai venti locali. Con la fine della stagione primaverile dell'emisfero australe, quando le temperature nella parte superiore della stratosfera cominciano a salire, l'impoverimento dell'ozono rallenta, il vortice polare si indebolisce e, infine, si rompe, portando i livelli di ozono alla normalità entro dicembre.

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I rischi per la salute

Lo strato dell'ozono per la Terra è proprio un vero e proprio schermo protettore che filtra le proprietà dannose dei raggi solari. Esso assorbe completamente la componente UV-C delle radiazioni ultraviolette e per il 90% quelle UV-B. E le radiazioni UV-B sono molto dannose per moltissime forme di vita, per le piante, per l'ecosistema marino e per l'uomo. Gli occhi e la pelle sono le parti che ne risentono maggiormente, tant'è che tra i danni più diffusi ci sono la formazione di melanomi e altre tipologie di tumori e problemi alla cataratta. 

Il protocollo di Montreal

Il Protocollo di Montreal è stato creato nel 1987 per proteggere lo strato di ozono eliminando gradualmente la produzione e il consumo delle sostanze nocive. È un processo lento. Alcune delle sostanze dannose per l'ozono emesse dalle attività umane infatti rimangono nella stratosfera per decenni, tant'è che secondo il Cams sarà necessario attendere fino agli anni 2060-2070 per poter osservare una completa eliminazione delle sostanze dannose per l'ozono". Il Protocollo è stato firmato da 196 stati e dall'Ue: è stato il primo trattato internazionale ratificato da tutti i paesi del mondo.