Bruxelles dice no al progetto stadio Ma il sindaco insiste

Bruxelles dice no  al progetto stadio  Ma il sindaco insiste
Bruxelles dice no al progetto stadio Ma il sindaco insiste

La ghigliottina pende sul restyling dello stadio Franchi di Firenze. L’Europa chiude il rubinetto. In una mail di risposta al nostro giornale Céline Gauer, a capo della task force del Recovery fund della Commissione Ue, spiega che nei piani di investimento per la rigenerazione urbana i progetti ammessi al finanziamento "devono essere localizzati in grandi aree urbane degradate". Difficile far passare Campo di Marte (dove sorge lo stadio) come una periferia disagiata. Il sindaco Dario Nardella è convinto che il progetto di Firenze sia un esempio per rapidità di esecuzione e di avere motivazioni per rispondere alle osservazioni della Commisione europea ("che tuttavia dobbiamo ancora vedere", dice). Intanto ha chiesto di essere ascoltato dai tecnici Ue. Mal che vada, visto l’appoggio del governo in questa fase, Nardella forse pensa di trovare un paracadute statale. Anche se il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto fa presente che quel progetto era stato approvato dal governo Draghi. "Cercheremo di rimuovere gli ostacoli", dice. Ma davanti a un aut aut per il via libera al finanziamento della terza tranche di progetti del Pnr da 19 miliardi che farebbe? C’è un mese di tempo. E il caso si fa sempre più politico con l’appello a Meloni del senatore di Iv Matteo Renzi perché i soldi del Pnrr destinati al Franchi vengano usati per fare case popolari e che per lo stadio si faccia avanti il privato con un progetto, cioè la Fiorentina, buttando giù le curve. Ma lo stadio di Pier Luigi Nervi è tutelato, è dichiarato monumento nazionale.

Ilaria Ulivelli