Bruno Arena, dall'incidente alla malattia. Quell'ultima foto di Max dei Fichi d'India

Il volto sfigurato dopo un'incidente quando aveva 27 anni. Nel 2013 il malore sul palco di Zelig, l'aneurisma e il coma

Bruno dei Fichi d'India in una foto d'archivio (Ansa)

Bruno dei Fichi d'India in una foto d'archivio (Ansa)

Roma, 28 settembre 2022 - Non si era mai arreso Bruno Arena dei Fichi d'India. Più forte dell'incidente che lo aveva sfigurato nel 1984 e su cui sdrammatizzava spesso, non lesinando battute autoironiche a ogni spettacolo. Mai domo di fronte alla malattia che lo aveva colpito nel 2013: un'emorragia cerebrale lo aveva costretto negli ultimi anni a stare lontano dai riflettori. Ma nel 2020 un nuovo progetto, il film 'Uno di noi' in cui il comico doveva tornare a recitare. Pellicola mai sbarcata al cinema, persa nello tsunami Covid. Quello di Bruno era il volto della resilienza. È morto all'età di 65 anni, a dare l'annuncio il figlio Gianluca sui social: "Non ero pronto, ma non lo sarei mai stato del resto...Papà, lasci un vuoto immenso". Immediato il cordoglio di colleghi e fan. Omaggi toccanti e ricordi carichi di amicizia e stima che hanno invaso Instagram, Facebook e Twitter. 

L'incidente

Dagli inizi come animatore turistico, nel 1983, ai primi spettacoli comici. Ma nel 1984 il terribile incidente stradale a cui seguono una lunga serie di interventi chirurgici. Bruno, che ai tempi ha 27 anni, perde anche parzialmente la vista da un occhio. Il suo volto resta sfigurato, ma lui ne fa della un'arma e la usa, tagliente, durante i suoi spettacoli. E dal 1988, anno in cui nasce il duo con Max Cavallari, le battute sul suo aspetto diventano un cavallo di battaglia. Dell'ironia verso se stesso e il mondo Bruno fa il punto di forza della sua comicità. 

La malattia

Il 17 gennaio 2013, mentre registra una puntata di Zelig, il comico viene colpito da un aneurisma che gli provoca un'emorragia cerebrale. La situazione è critica, Bruno in ospedale finisce in "coma vigile" e ci resta per più di un mese. Viene nel frattempo trasferito in una struttura riabilitativa: a inizio marzo riapre gli occhi e torna a muovere braccia e gambe. Risponde agli stimoli, ma i medici non si sbilanciano. Viene quindi finalmente sciolta la prognosi, tassello fondamentale per cominciare una lunghissima e complessa fase di recupero.

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Max Cavallari, il suo amico e collega, altrà metà del duo comico, non lo abbandona mai. Ci sono video su YouTube in cui si vedono i due scherzare insieme, proprio nei momenti più difficili della riabilitazione. Ironizzano anche sulle difficoltà di Bruno nel recuperare la parola. Nel 2014 la prima apparizione in pubblico dopo l'emorragia cerebrale, allo stadio di San Siro, durante Inter-Bologna.  Il percorso riabilitativo è in salita, ma Bruno non molla. Di lui si parla poco, il silenzio social preoccupa i fan. Poi, sette anni dopo l'aneurisma e il coma, nel 2020, la notizia: Bruno ha deciso di tornare davanti alla macchina da presa, la sua partecipazione viene prevista nel film "Uno di noi". Deve recitare al fianco del figlio Gianluca, attore come il padre, ma le riprese slittano a causa della pandemia. In agosto la foto postata da Max su Facebook scatena l'onda emotiva. Bruno appare in sedia a rotelle, visibilmente provato. "Un abbraccio fico a tutti", scrive Max. Che meno di una settimana fa ha pubblicato una nuova immagine dell'amico con un cagnolino in braccio.  Oggi l'ultimo saluto, sempre via social: "Hai preso la valigia delle parrucche? Ora farai ridere i grandi lassù".

La foto postata sulla pagina dei Fichi d'India
La foto postata sulla pagina dei Fichi d'India